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IL BUON CUORE 287


È nello stile barocco dell’epoca; tuttavia le ampie linee, la sobrietà contenuta dalle decorazioni in stucco e gesso, lo studio meticoloso di alleggerire il più possibile capitelli, cornicioni e altre parti ornamentali su cui il cattivo gusto dominante allora avrebbe potuto versare cento e cento motivi pesanti, schiaccianti, fanno del nostro Santuario uno degli esemplari più puri e graditi del genere. È molto ampio, altissimo, sicchè parecchie centinaia di persone vi ponno capire comodamente. Salvo il giorno della Sagra — l’otto settembre — le altre feste dell’anno, in cui gli Alzatesi immancabilmente ci vanno per la recita del Rosario Mariano e per la Benedizione col Venerabile, quel magnifico vaso è sufficiente a raccogliere i numerosi divoti che non mancano mai d’andarvi a onorare Maria. {{A destra|margine=1em|L. Meregalli.

Vangelo della domenica prima dopo Decollazione


Testo del Vangelo.


In quel tempo giunse a notizia di Erode Tetrarca tutto quel che facevasi da Gesù, ed egli slava coll’animo sospeso, perchè alcuni dicevano, che Giovanni era risuscitato da morte; altri poi che era comparso Elia, ed altri che uno degli antichi profeti era risorto. Ed Erode diceva: A Giovanni feci io tagliare la testa. Ma chi è costui del quale sento dire siffatte cose? E cercano vederlo. E ritornati gli apostoli, raccontarono a lui lutto quello che avevano fatto; ed egli presili seco, si ritirò a parte in un deserto del territorio di Bethsaida. La qual cosa risaputasi dalle furbe, gli tennero dietro: ed Egli le accolse e parlava loro del regno di Dio, e risanava quei che ne avevano bisogno.

S. LUCA, Cap. 9.


Pensieri.


Erode aveva fatto uccidere Giovanni, perchè gli rimproverava apertamente la sua condotta.

La parola del profeta, che era luce, che era grazia non aveva conquistato il cuore indurato, accecato del re; egli non era rientrato in sè, non si era esaminato, egli non volle essere disturbato e soppresse la voce che lo importunava!

Meditiamo e inorridiamo, perchè la storia di Erode è storia sempre attuale e nella vita sociale e in quella individuale!

Se c’è un’anima libera e forte che vede un male, un abuso, un sopruso e cerca dare l’allarme, la prima cura è forse quella di esaminare oggettivamente le cose, di trovare la ragionevolezza, la verità del richiamo o non piuttosto quella di soffocare quel grido?

Ecco come gli uomini accolgono i messaggeri del vero... è triste, tristissima cosa; ma non deve meravigliare; non hanno gli uomini accolto così anche Gesù?..

Nè le cose procedono meglio nell’intimo della vita privata, nel santuario della coscienza. Guai a chi crede di aprirci gli occhi sui nostri mancamenti, sui nostri difetti, il nostro primo atto è quello di allontanare chi osa tanto; e quand’è la voce stessa della coscienza che ci rimprovera, norcerchiamo soffocare, estingnere

anche quella! Che indegnità in questo spettacolo dell’uomo in lotta con il vero e con il bene!

Ma ucciso Giovanni ecco sorgere un altro profeta che parla ancor più forte di lui.

È una dolce legge della provvidenza divina! Come dal sangue dei martiri pareva germinassero nuovi cristiani, così dall’apparente insuccesso, dalla apparente sconfitta d’ogni apostolo della verità esce quasi un invito che chiama altre anime a raccogliere la nobile eredità e a farla vincere!

Nel vero è la forza di Dio e contro di esso nulla possono gli uomini: ecco perchè, nonostante le nostre piccole guerre e le nostre indegne passioni, l’umanità segue il suo cammino d’ascesa verso vette sempre più eccelse!

Pareva che tutto fosse perduto, quando Gesù agonizzava e moriva sulla croce. Ma quel delitto segnava il culmine del male, e il principio della vittoria che doveva rigenerare il mondo. E sempre così, ne’ secoli: quando il male è più forte, la crisi più acuta, la persecuzione più violenta i servi del Signore non lascian cadere, ma rianimano le loro speranze: il giorno di Dio è più vicino!

Gesù si ritira con gli Apostoli, reduci dalle loro sante fatiche, in luogo deserto.

E’ assorbente, esauriente l’apostolato... e l’anima che tutta si dona per il bene ha pur bisogno, dopo una sequela di sante lotte e ancor più sante vittorie, di riposarsi....

E’ scesa dall’intima comunicazione con Dio per portarlo agli uomini: ha bisogno di risalire al Padre per tornare, arricchita di nuovo e di più prezioso bene, ai fratelli.

Questo ritmo di ascesa e di discesa; questo unirsi e questo staccarsi continuo degli uomini pare una legge anch’essa che regola la diffusione del divino nel mondo.

....Non temiamo che l’uomo di Dio, assorto e rapito nella contemplazione del cielo, dimentichi i suoi fratelli sulla terra.... Appunto perchè ricco di Dio egli arde di amore per le anime e nel suo cuore vibra il più profondo sentimento d’una ineffabile, divina, spirituale paternità....

Come Gesù dagli splendori del Tabor ridiscendeva a’ suoi discepoli così l’anima santa dall’altezza della sua unione con Dio verrà in cerca dei miseri....

Come il padre dell’epilettico del Vangelo invocò il soccorso di Gesù, che se ne scendeva dal monte ancor raggiante di luce, così gli uomini s’indirizzano ai santi che vengono a noi, rivelazione luminosa di Dio....

Chi desidera Dio, cerca e trova colui che lo può comunicare: le turbe, saputo dove Gesù era co’ suoi, gli tennero dietro.... Imitiamo l’esempio di questa povera gente, di cui la storia evangelica non ci ha conservato nessun nome, ma che dovette esser si cara a Gesù... imitiamola nel suo desiderio di Dio, e quando, com’essa, abbiam trovato chi cerchiamo, lasciamoci, come essa, guarire e istruire!