Pagina:Il buon cuore - Anno IX, n. 26 - 25 giugno 1910.pdf/2

202 IL BUON CUORE


gnose ed ottime. Quindi, nell’aprile venturo, la geniale Festa delle ova, e nel dicembre 1911, la Fiera a beneficio dei piccoli ciechi.

Si annunzia in ultimo che l’on. Consiglio dell’Istituto, a norme del Regolamento dell’Asilo Infantile ha fatto pratiche per la nomina d’un medico specialista per i bambini e quella della segretaria ad Ispettrice dell’Asilo stesso.

Per l’onomastico del Rettore

21 giugno — San Luigi — l’onomastico del nostro Rettore: giornata di gioia, di festa famigliare: giornata vagheggiata nel lavorìo amoroso di fervida preparazione. Mentre nei giardini sbocciano e crescono i fiori che saranno a Lui offerti, pensieri gentili ed entusiastici, fiori anch’essi, sbocciano e si delineano nella prosa, nei versi ingenui dei figli festanti.

Non è il caso di ripetere qui tutte le cose gentili dette al Padre venerato: cose gentili dettate da una fiamma grande di riconoscenza e devota ammirazione. Ma fu tanto delicato il gesto che non so rinunciare al piacere di trascrivere per intiero alcuni versi recitati da due piccine dell’Asilo Infantile. La prima rosa sbocciata nel giardinetto dell’Asilo fu colta un bel giorno del maggio scorso e offerta al signor Rettore. Poi fu conservata quella rosa, fu essicata e racchiusa in ultimo fra due lastrine di vetro, con in giro una treccia di paglia, lavoro sudato e paziente dei piccoli dell’Asilo. Quella rosa fu nuovamente presentata al Rettore, con queste parole della maestra cieca Armida Lambrughi:


Quest’umil fior, che primo si dischiuse

del nostro cortiletto all’aure, al sole, e scevro delle spine dolorose onde la rosa cingere si suole,


Un dì l’offrimmo, di serene gioie,

a Te come un’auspicio benedetto. O buon Rettor, più che la mano, il core per Te lo colse e Te ’l reco l’affetto.


Ei ti fu caro! Con giocondo orgoglio

qual reliquia gentil, l’abbiam serbato: e un dolce nido, con figliale amore' l’opra nostra infantil gli ha preparato.


Un’altra volta or te l’offriamo, o Padre:

Ma spoglio di fragranze e di vaghezza. Pur se ben miri, in lui rifulge ancora Intima, nova, una gentil bellezza.


Quella bellezza che radiosa emana

il palpito del cuor riconoscente; che pura brilla nell’ingenuo affetto, nei candidi pensier dell’innocente.

Coi candidi pensieri e con gli affetti gli auguri e i voti qui congiunti stanno: come da questo fior le acerbe spine, da Te sia lungi, o buon Rettor, l’affanno.


Delicato il pensiero, gentili le espressioni: quella rosa secca resta a testimonio che se bei fiori sbocciano nei nostri giardini, sotto il soffio vivido della carità e della riconoscenza, fiori non men belli sbocciano nel cuore di coloro che molto amano.

ASILI DI CARITÀ

PER LA

INFANZIA E LA PUERIZIA


Pubblichiamo ben volontieri questa relazione, dovuta alla penna di quell’egregio uomo che è l’avv. cav. Giuseppe Longhi, segretario del Consiglio direttivo degli Asili di Carità per la Infanzia e la Puerizia.

Istituti. — I preposti alla amministrazione del Luogo Pio, con proposito intenso e costante hanno, nell’esercizio, fatto quanto fu loro possibile per ammigliorare il funzionamento degli Asili, cercando modo — in osservanza di dovere che loro incombe — di avvicinarlo alle più corrette finalità della istituzione, in corrispondenza anche ai desiderati autorevolmente espressi dalla Commissione, alla quale l’onorevole Consiglio Comunale aveva commesso mandato di studio del gravissimo argomento dell’assistenza infantile cittadina.

Importanti furono i lavori eseguiti nei diversi istituti per accrescerne la competenza benefica, per renderne più agevole e regolare l’esercizio, per avvivarne il vantaggio.

L’Asilo Vigoni della Somaglia potè utilmente usufruire delle aule ed accessorii già inservienti alle soppresse scuole elementari del Conservatorio Mylius Bonavilla, adibendo sale spaziose e ben areate per sezioni dei bambini e lungo porticato — con applicazione di chiusure a serramento in legno e vetri — ad ottimo refettorio ed a buona cucina, coi debiti annessi, in sostituzione di quelli esistenti, che si usavano a doppio intento di ricreazione coperta e per la refezione e che meno correttamente rispondevano allo scopo.

L’Asilo Orlando Cantù ebbe aggiunta di locali — opportunamente riattati — per metterlo in condizione di aumentare la ammissione dei piccini in correlazione colle domande dei beneficandi.

Anche l’Asilo Gian Domenico Falciola (precedentemente San Celso) ebbe possibilità — coll’uso delle belle aule gia destinate alle tre classi elementari del già annesso Conservatorio — di intensificare la sua azione educativa. L’Asilo Giuseppe Sacchi si avvantaggiò dell’aula per deposito canestri, destinata a locale per ricreazione coperta di riparto bambini dell’istituto, che provvede ad accogliere i numerosi piccini del popoloso e popolare rione (Verziere-Porta Vittoria) e del preesistente atrio-corridoio, ridotto, colla necessaria sistemazione, ad aula canestri. In due aule grandi gli ampi finestroni furono muniti di serramenti a vetri con intento ed effetto di assicurare la maggior luce, ma con provvedimento atto a salvaguardare la incolumità dei bambini che lieti vi saltellano, ad operata apertura — nelle belle giornate — dei serramenti stessi.

Fu eseguita la pavimentazione a nuovo nei locali tutti dell’edificio ottagonale dell’Asilo Eleonora.

Fu attivato nuovo calorifero all’Asilo Angelo Villa Pernice — in sostituzione di esistente difettivo — e si operarono regolarizzazioni di caloriferi a termosifone o ad aria calda in servizio di altri istituti e quelli che