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Anno IX. Sabato, 4 Giugno 1910. Num. 23.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Beneficenza. —Accademia musicale nell’Istituto dei Ciechi — Casa famiglia per impiegate.
Educazione ed Istruzione. —La Conferenza di mons. Bonomelli — Le nozze sacerdotali di diamante del Prevosto don Emilio Diviani — Un viaggio botanico sui monti di Kai-Chan — Per l’Asilo Convitto Infantile dei Ciechi.
Religione. —Vangelo della domenica terza dopo Pentecoste — Il cav. Emilio Radius.
Società Amici del bene. —Francobolli usati.
Notiziario. —Necrologio settimanale — Diario.

Beneficenza


Accademia musicale

nell’Istituto dei Ciechi



L’Accademia musicale, che tutti gli anni si tiene nei mesi estivi, ebbe luogo nei giorni 28 e 29 del Maggio scorso. Affollato il salone nel primo giorno da uno scelto pubblico di invitati: al banco della Presidenza, insieme ai membri del Consiglio, si notava il rappresentante dell’on. Prefetto. Più affollato ancora nel secondo giorno, la domenica, per la presenza di parenti, di amici degli allievi.

Il programma musicale era copioso e variato: l’esecuzione accurata che gli allievi han saputo darne attesta ancora una volta la serietà d’indirizzo dell’insegnamento impartito, ed il reale profitto che la scolaresca ne ritrae.

Non potendo dire di ciascuno degli esecutori, merita un cenno particolare l’allievo Borroni Battista, che oltre a presentarsi come compositore in un pezzo d’ottima fattura, Preludio e Fuga, per due piani, emerse come esecutore: con l’aria di Bach, in cui fece pompa di bellissima cavata e col vertiginoso Moto perpetuo di Paganini elettrizzò l’uditorio.

Come compositori riscossero pure meritati applausi l’allievo Martini (Primo tempo di sonata, per organo) e l’allievo Romanelli (Madrigale, coro a quattro voci) due lavori interessanti per proprietà di stile, per correttezza di forma e genialità di concetto. Altamente

apprezzato poi fu il maestro Franco Fiorentini in due importanti lavori, Nenia materna, per soprano ed orchestra, e Incanto lunare per coro ed orchestra: le due composizioni si distinguono per modernità d’intendimenti, per gentilezza di ispirazione e per istrumentale veramente interessante.

A metà il trattenimento uno scroscio d’applausi saluta il nostro Rettore, che malgrado non ancora interamente rimesso in salute, ha voluto per questa circostanza ritrovarsi in mezzo ai benefattori, agli allievi suoi, e indirizzare loro al solito una parola di saluto. È con un senso vivo e profondo di gioia e di soddisfazione che noi lo vediamo salire al suo posto — è con una lieta avidità che noi riudiamo le sue parole calde di affetto — è con la più cara fiducia, con l’augurio di un ancor lungo apostolato, fecondo di bene, che lo applaudiamo alla chiusa del suo discorso che qui appresso riportiamo.

«Due parole, che risveglino in voi il senso della compiacenza per quello che vien fatto nell’Istituto, non possono mancare neanche in questa circostanza.

»Il primo motivo di compiacenza lo avete nel programma musicale che vi sta nelle mani, e nelle esecuzioni che in parte avete già udite e apprezzate. La musica è il ramo d’istruzione al quale vien dato maggior importanza nel nostro Istituto: essa risponde alla più distinta inclinazione naturale degli allievi, essa procura ad essi le più elevate e squisite compiacenze, essa in molti casi, prepara ad essi anche il mezzo di una più utile e onorata occupazione in mezzo alla società. Nell’istruzione musicale, l’Istituto dei Ciechi di Milano occupa, in mezzo agli altri istituti non solo d’Italia ma ancora fra quelli all’estero, un posto invidiato. Ciò che merita una speciale osservazione, fonte di speciale compiacenza, nel programma musicale d’oggi è la parte notevole che vi occupano le composizioni originali degli allievi: il piano, l’organo, il canto, hanno dato occasione ad allievi e maestri ciechi di svariate composizioni, nelle quali, colla genialità delle idee, brillano i pregi di una forma colta e corretta. Rivelazione consolante di un fervore di studi, di un indirizzo corrispondente al progresso della musica attuale, che onora

allievi e maestri.