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Anno IX. 21 Maggio 1910. Num. 21.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —Augusta Maxwel Hutton. Piccolo Eroe?... — Una festa del cuore — G. B. Rosa Mistica — Un viaggio botanico sui monti di Kai-Chan.
Religione. —Vangelo della domenica prima dopo Pentecoste — Per l’Asilo Convitto Infantile dei Ciechi.
Società Amici del bene. —Elargizioni della settimana — Francobolli usati — Per la Provvidenza Materna — Appello di carità.
Notiziario. —Necrologio settimanale — Diario.

Educazione ed Istruzione


Piccolo Eroe?...

(Continuazione e fine, v. n. 20).

Fra i sospetti dapprima, e poi senz’altro, fra quelli presi di mira come autentici modernisti ci fu anche Gustavo Ricci, il quale non solo non replicò nei giornali che lo attaccarono violentemente, ma neppure cedè al consiglio di amici di inviare all’autorità ecclesiastica una difesa ed una professione di ortodossia. Il semplice sospetto, o sulla virtù o sulla ortodossia d’un sacerdote, è fatale; anche più che il sospetto sull’onoratezza e sulla virtù della donna.

Subito entrano la diffidenza, la perplessità, l’avversione; e una volta che l’animo dei fedeli non ha più fiducia in lui, non lo stima più, lo evita, il suo ministero è sul fatto colpito di sterilità, maledetto. Non gli resta che rassegnarsi alla sua, così tremenda sventura, se può, cercare altro campo ove recarsi sconosciuto a lavorare.

Gustavo Ricci colpito in pieno petto, sulle prime non si fece un giusto concetto della ferita, che credette un semplice urto villano e nulla più. Ma quando si avvide di essere schivato dagli amici delle ore di fortuna e di aura, quando si vide ritirare la fiducia di molti penitenti, esonerato dall’ufficio di cappellano e di insegnante nel collegio dove era stato tanto ammirato e lodato, allora capì d’essere stato ferito a morte, per quanto la coscienza non gli rimproverasse nulla, e si tenesse pronto, quando richiesto da chi solo n’aveva il diritto, a condannare del suo passato ciò che il superiore
credesse di condannare. Il superiore però non fece mai nessun passo in questo senso, nè mai ebbe a comunicargli direttamente, nominatamente o disapprovazioni rimproveri; questo lo assicurava anche più di essere innocente e si tranquillizzò sempre più. Ma era strano che si accusasse di modernismo lui, che credeva un assurdo sopprimere una gerarchia che fu voluta così evidentemente da Cristo; e un altro assurdo pretendere di intendersela direttamente con Dio tagliando fuori l’uomo che Cristo volle suo rappresentante; lui che aveva uno schifo e un ribrezzo istintivo, come d’una corruzione materiale, così della corruzione del dogma; lui che trasaliva di gioia al solo pensiero di sapersi sotto la più sublime e sicura disciplina la — disciplina ecclesiastica.... C’era da smarrirsi innanzi a così stupida accusa....

E allora chi agiva, d’onde partivano gli ordini, chi autorizzava a travolgere in una immane rovina delle persone intemerate che avevano tutto il diritto alla rispettabilità, all’azione feconda nella vigna del Signore? Era difficile dirlo, più difficile sorprendere la mano che seminava la sterilità e la morte civile e religiosa di santi sacerdoti. Chiederne spiegazioni? Nessuno n’aveva da dare, si nascondeva nell’ombra, si rimandava la responsabilità, la paternità di tanta jattura dall’uno all’altro come una palla da giuoco.

Il signor Whiteman che aveva sentito qualche cosa di tutto questo affare, e con in finito dolore aveva notato tra le vittime immeritevoli, Gustavo; non tardò a farsene dare spiegazioni da lui, molto maravigliato che non si difendesse.

― È inutile, non otterrei nulla, per quante proteste io facessi; purtroppo le apparenze sono contro di me, ed è difficile dissiparle. Occorrerebbe che mi potessero leggere in cuore, ma questo non è possibile.

― Ma a certi accusatori non sarebbe male chiedere se il rumore e la gazzarra che fanno contro i modernisti genovesi, non sia piuttosto un mezzo molto comodo per sviare l’attenzione pubblica dalle vergogne di casa loro; di casa loro che diede qualche campione al modernismo. No?....

― Lo si potrebbe — rispose calmo, ma con un sorriso di compassione Gustavo — però sarebbe nulla più che una miserabile rappresaglia.