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IL BUON CUORE 75


Per l’Asilo Convitto infantile dei Ciechi


OBLAZIONI.

Somma retro L. 104112 20

Ilda Terruggia Strambio ed Erminia Ferrari Strambio, in memoria della loro Mamma |||
   » 200 —


Totale L. 104312 20

N.B. — Nel numero precedente, riportando il cenno necrologico della signora Angiola Strambio Cicognara, abbiamo asserito che venne assistita dalla figlia. Fu errore di stampa. Dovevasi dire invece dalle figlie, Ilda ed Erminia; e ad esse si trovarono sempre unite le due piccole figlie Lina e Maria Scarovaglio, col genero prof. Vittorio Ferrari, del quale fu pure la bella epigrafe.

PENSIONE FAMIGLIA PER IMPIEGATE

Somma retro L. 4339 —

Dott. Antonio Minetti |||
   » 5 —
Marchesa Marianna Sommi Lurani |||
   » 200 —
Signor Carlo Strauss e signora |||
   » 100 —
Ing. Italo Locatelli |||
   » 10 —
Signor S. Dovoulssaux |||
   » 10 —


(Continua) Totale L. 4664 —

Le offerte si ricevono ai seguenti ricapiti:

Marchesa Anna Visconti Casati (via Borgonuovo, 5) — A. M. Cornelio (via Gesù, 8).

Religione


Vangelo della quarta domenica di Quaresima


Testo del Vangelo.

In quel tempo, passando vide Gesù un uomo cieco dalla sua nascita: e i suoi discepoli gli domandarono: Maestro, di chi è stata la colpa, di costui, o de’ suoi genitori, ch’ei sia nato cieco? Rispose Gesù: Nè egli, nè i suoi genitori han peccato: ma perchè in lui si manifestino le opere di Dio. Conviene, che io faccia le opere di lui, che mi ha mandato, fin tanto che è giorno: viene la notte, quando nissuno può operare. Sino a tanto che io sono nel mondo, sono luce del mondo. Ciò detto sputò in terra, e fece con lo sputo del fango e ne fece un empiastro sopra gli occhi di colui. E dissegli: Va, lavati nella piscina di Siloe (parola che significa il Messo). Andò pertanto, e si lavò, e tornò che vedeva. Quindi è che i vicini, e quelli che l’avevan prima veduto mendicare, dicevano: Non è questi colui, che si stava a sedere chiedendo limosina? Altri dicevano, è desso. Altri no, ma è uno, che lo somiglia. Ma egli diceva: lo son quel desso. Ed essi dicevangli: Come mai ti si sono aperti gli occhi?. Rispose egli: Quell’uomo che si chiama Gesù, fece del fango e unse i miei occhi, e mi disse: Va alla piscina di Siloe e lavati. Sono andato, mi son lavato, e veggio. E allora gli dissero: Dov’è colui? Rispose: Nol so. Menano il già cieco ai Farisei. Ed era giorno di sabato, quando Gesù fece quel fango, e aprì a lui gli occhi. Di nuovo adunque l’interrogavano anche i
Farisei, in qual modo avesse ottenuto il vedere. Ed ei disse loro: Mise del fango sopra i miei occhi e mi lavai, e veggio. Dicevano perciò alcuni dei Farisei. Non è da Dio quest’uomo, che non osserva il sabato. Altri dicevano: Come può un uomo peccatore far tali prodigi? Ed erano tra loro in scissura. Dissero perciò di nuovo al cieco: Tu che dici di colui, che ti ha aperti gli ciechi? Egli rispose loro: Che è un profeta. Non credettero però i Giudei, che egli fosse stato cieco e avesse ricevuto il vedere, sino a tanto che ebber chiamati i genitori dell’illuminato. E li interrogarono dicendo: questo quel vostro figliuolo, il quale dite chè nacque cieco? come dunque ora ci vede? Risposer loro i genitori di lui, e dissero: Sappiamo che questi è nostro figliuolo, e che nacque cieco; come poi ora ei vegga, noi sappiamo: e chi gli abbia aperti gli occhi, noi noi sappiamo; domandatine a lui, ha i suoi anni; parli egli da sè di quel che gli appartiene. Così parlarono i genitori di lui, perchè avevan paura dei Giudei; imperocchè avevan già decretato i Giudei, che, se alcuno riconoscesse Gesù per il Cristo, fosse cacciato dalla Sinagoga. Per questo dissero i genitori di lui: Ha i suoi anni, domandatene a lui. Chiamarono adunque di bel nuovo colui, che era stato cieco, e gli dissero: Dà gloria a Dio: noi sappiamo, che questo uomo è un uomo peccatore. Disse egli loro: Se ei sia Peccatore, noi so: questo solo io so, che io era cieco, e ora veggio. Gli dissero perciò; Che ti fece egli? Come aprì a te gli occhi? Rispose loro: Ve l’ho già detto, e l’avete udito: perchè volete sentirlo di nuovo? Volete forse diventar anche voi suoi discepoli? Ma essi lo strapazzarono; e dissero: Sie tu suo discepolo, quanto a noi siamo discepoli di Mosè. Noi sappiamo che a Mosè parlò Dio ma costui non sappiamo donde ei sia. Rispose colui, e disse loro: E qui sta appunto la meraviglia, che voi non sapete donde ei sia; ed ha egli aperti i miei occhi. Or sappiamo, che Dio non ode i peccatori: ma chi onora Dio e fa la sua volontà, questi è esaudito da Dia: Dacché inondo è mondo, non si è udito dire, che daino abbia aperti gli occhi a un cieco’ nato. Se questi non fosse da Dio, non potrebbe far nulla. Gli risposero, e dissero: Tu sei venuto al mondo ricoperto di peccati, e tu ci fai il maestro? E cacciarono fuora. Sentì dire Gesù che lo avevan cacciato flora, e avendolo incontrato, gli disse: Credi tu nel Figliuolo di Dio? Rispose quegli e disse: Chi. è egli Signore, affinché io in lui creda? Dissegli Gesù: E lo hai veduto è colui che teco parla, è quel desso. Allora quegli disse Signore, io credo. E prostratosi lo adorò.

S. GIOVANNI, Cap. 9.


Pensieri.

Nella narrazione evangelica, che oggi è offerta alla nostra meditazione, leggiamo una mirabile dipintura dei farisei teologi, acciecati dal pregiudizio dottrinale, e della pronta perspicacia dell’uomo semplice e retto.

Gesù rende la vista al cieco, ma in giorno di sabato. Grave problema, questo, per i farisei: come può Dio concorrere alla violazione della legge? Non è insepa-