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Anno IX. Sabato, 5 Marzo 1910. Num. 10.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Beneficenza. — X. Gl’Italiani nelle Americhe — Associazione Nazionale per la difesa della Fanciullezza abbandonata — Offerte per l’Opera Pia Catena — Per l’Asilo Convitto Infantile dei Ciechi — Pensione Famiglia per Impiegate.
Religione. — Vangelo della quarta domenica di Quaresima.
Educazione ed Istruzione.Collegio S. Giuseppe. Monumento a Padre Luigi Maria Villoresi con ricordo speciale al di lui fratello D. Giosuè - a D. Antonio De-Ponti e Cooperatori — L. Meregalli. Dove fu sepolto S. Satiro.
Società Amici del bene. — Per la Provvidenza Materna — Francobolli usati — Al Giappone.
Notiziario. — Necrologio settimanale — Diario.

Beneficenza


GL’ ITALIANI NELLE AMERICHE

Nel salone dell’Istituto Bognetti-Boselli, presentato dal nob. cav. Carlo Bassi, presidente dell’Associazione Nazionale pei Missionari italiani, il prof. don Pietro Pisani ha parlato con grande efficacia dell’unione armonica delle Missioni di carattere italiano, concretata coll’Italica gens, in relazione all’avvenire della nostra emigrazione nelle Americhe.

L’oratore, segnalato come la persona più competente per attitudini, per conoscenza delle lingue, per amor patrio, per asservimento ai miseri, si è mostrato all’altezza dell’assunto.

Come punto di partenza il Congresso di Berlino, dove tutti provarono sorpresa e anche sgomento dinanzi alle cifre parlanti dell’esodo degli Italiani per le Americhe: dal 1890 al 1905 da 150 a 180 mila ogni anno, e più avanti anche 300 mila.

Ha ragione l’Italia di dolersi di tale esodo? Per contrapposto devesi constatare che ogni anno, per i nostri emigrati, vengono dalle Americhe all’Italia molti milioni, anche perchè l’Italiano è il più robusto dei lavoratori e la sua opera è molto apprezzata.

Ma le condizioni morali dei nostri emigrati? Siamo a New York, e il nostro Pisani, da vero apostolo, nel principio della sua missione, è sorpreso dagl’inviti per visite agli emigrati cinesi o italiani. Sorpresa e meditazione.

Sono seicentomila gl’italiani a New York, e l’oratore ce ne presenta una gran parte in quadri affliggenti: agglomeramenti incredibili in ambienti dai quali l’igiene e la moralità fuggono inorridite e dove si sta a sette gradi sotto zero d’inverno e a 37 di calore nella state. Gravissime le conseguenze d’indole morale e gravissime quelle fisiche, le quali si rivelano con una spaventevole mortalità specialmente nei bambini, un continuo eccidio, una strage continua d’innocenti. La tubercolosi si manifesta particolarmente nelle giovinette che vanno alle fabbriche per riposar poi in ambienti dall’aria avvelenata, e la vita dei fanciulli italiani è per Obi umiliante: a migliaia nelle piazze e nelle strade, seduti, o rannicchiati o arrampicati gli uni agli altri, si vedono talvolta come abbrutiti assistere a spettacoli rimbombanti di fuochi artificiali, mentre d’altra parte gli stranieri vanno a vedere il doloroso spettacolo di migliaia di testine dei bambini italiani così abbandonati e così bene educati.

L’oratore descrive poi certe processioni alimentate dalla superstizione e gli sforzi dei Missionari per l’educazione dei connazionali. Sono 45 mila le scuole parrocchiali a cui accenna il prof. Pisani contro 50 mila scuole pubbliche, dove non è permesso parlare di nazionalità, e naturalmente non s’insegna una parola di italiano.

«Invano — esclama l’oratore — io tentai di strappare da una scolaresca italiana un sì italiano!» Nell’America del Nord sono due milioni d’italiani che mettono in non cale la loro lingua e la loro nazionalità, mentre gli emigrati di nazioni straniere — perfino i Polacchi per loro speciale iniziativa — spendono molto per mantener vivo il culto della loro lingua e della loro patria. Ma purtroppo gl’italiani non hanno sufficiente incitamento dal paese nativo.

Uno dei rimedi le scuole. Nel suo primo giro per gettare le basi della Italica gens, il prof. Pisani ha trovato larghe, sincere, cordiali adesioni, ispirate ai più nobili ideali.

Ma non bastano le scuole; sono le colonizzazioni che devono salvare i nostri connazionali. E l’oratore accenna anche al Canadà, ove la colonizzazione è magnificamente organizzata. Un grande esempio parlante è quello dei risultati ottenuti dall’italiano P. Bandini, che ha veduto raddoppiare e triplicare il valore della