Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
IL BUON CUORE | 47 |
All’amor dei fratelli associava l’amor dei nipoti: essi l’amavano come fosse loro madre: se di madre non aveva per essi il nome, ne aveva il cuore.
«Ernesta Frontini non ebbe figli? Oh, se li ebbe e di quanto amore li amò, e di quante cure li circondò! In mancanza di figli propri, furono suoi figli i figli della sventura, e fra questi quelli che destano un senso di maggiore e ben profonda compassione, i Ciechi. Essa versò una somma perchè una loro compagna venisse, in via eccezionale, accolta nell’Asilo Mondolfo. Essa fu l’iniziatrice di uno degli aiuti che i Ciechi apprezzano di più nel sollievo e nell’incremento della loro vita intellettuale e morale, l’avere dei libri di lettura, scritti nel loro metodo speciale, il sistema braille a punti rilevati. I primi libri, scritti a mano dagli altri, furono scritti da lei, e furono e restano ancora i più importanti, nella privata biblioteca dell’Istituto, la Divina Commedia, la Gerusalemme Liberata, i Quattro Vangeli. E fu il suo esempio che suscitò quella numerosa schiera di scrittrici braille, che continua l’opera sua benefica e non mai abbastanza lodata a vantaggio dei Ciechi.
Ma fra i Ciechi ci fu qualcuno che raccolse la sua speciale predilezione, i bambini Ciechi: essa era nel numero delle aderenti al Comitato fondatore dell’Asilo Infantile: un bambino, che ora gode il beneficio della ammissione, fu presentato, fu raccomandato da lei: in cura alle acque di San Pellegrino, il suo vigile sguardo, il suo cuore, gli avevano fatto trovar modo di esercicitare un’opera di carità, raccomandando il piccolo bambino cieco alla direzione. E con quanto amore ella si recava nel loro mezzo, quanto interesse prendeva dei loro bisogni, dei loro desideri. L’ultima volta che la vidi, e sono appena dieci giorni, la vidi in mezzo ai bambini dell’Asilo. Ho detto tutto col dire: la Segretaria dell’Asilo, che è la madre dei bambini, non vedeva fra le persone esterne nessuna più assidua al suo fianco nell’amoroso ufficio, della signorina Ernesta Frontini1.
«Vola, anima pia e generosa, a ricevere il premio del bene che hai fatto. Le ragioni del nostro dolore nel perderti diventano le ragioni della nostra speranza: noi siamo tanto dolenti nel perderti pensando al molto bene che facevi in mezzo di noi, e che non ti vedremo fare mai più: questo bene costituisce il tuo merito dinanzi a Dio; ed è un merito ben grande. Ma non è il solo:Per l’Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
OBLAZIONI.
Somma retro L. 83968 90
SOCI AZIONISTI.
Prima rata, 2.º quinquennio.
Quarta rata.
Quinta rata.
Seconda rata.
Totale L. 102503 60
PER LA FIERA.
Vendita biglietti doni reali.
PENSIONE FAMIGLIA PER IMPIEGATE
Somma retro L. 2684 ―
(Continua) | Totale L. 3279 — |
- ↑ Una prova di questo suo interessamento pel sollievo dei bambini ciechi è data dal seguente bigliettino che la contessa Amalia Sola, presidente del Comitato per la fondazione dell’Asilo Infantile, nell’agosto 1905, scriveva alla Segretaria. — «Cara Matelda. Ti ringrazio per la buona cartolina e per le buone parole che contiene. Io ti posso rispondere colle eccellenti notizie dei nostri piccini, i quali sono contenti e allegri — poveretti carissimi — nella loro villeggiatura (il giardino grande dell’Istituto) e non sentono, a quanto pare, il caldo che ci opprime. Scarozzano con un equipaggio regalato da una signora, e el sur Ambreus (Ambrogio Felloni) da vero Sibarita, vi si adagia, lasciando ad altri la cura di rappresentare il cavallo....» La persona ricordata era appunto la signora Ernesta Frontini.
- ↑ A tale categoria speciale appartengono bambini al disotto di 12 anni.