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34 IL BUON CUORE


Si può comprenderlo facilmente. Questo contegno dei membri dell’Unione non valse che ad accrescere maggiormente, in modo imponente, il numero dei membri della Tommaseo. Quale vitalità, quale robustezza avesse in breve tempo raggiunto questa Società lo si vide nel Congresso nazionale tenutosi a Como nel settembre 1909. Fu un esercito. Il numero dei Congressisti toccò quasi il migliaio. Ma il numero è poco. La caratteristica di quel Congresso fu la concordia, fu lo slancio, fu la fiducia nelle proprie forze, fu il guardare all’avvenire come a sicura conquista, colle più alte idealità della fede unita alla scienza, col rispetto alle più nobili tradizioni italiane.

A questa solenne affermazione della Tommaseo, l’Unione faceva contrapposto con un’altra affermazione nel Congresso nazionale di Venezia. La tendenza del Congresso fu subito palese nella prima seduta. Avendo il Sindaco di Venezia, nel discorso di inaugurazione, affermata che non può esservi vera educazione senza religione, uno scoppio di disapprovazione generale coprì le sue parole.

Il seguito della discussione nelle varie sedute non fu dissimile; finchè a coronare l’opera, prima che il Congresso finisse, si aggregò l’Unione alla Camera del Lavoro, di colore affatto socialista; socialista nell’ultima forma assunta dal socialismo, cioè la forma apertamente antireligiosa.

Le cose sono ora a questo punto. I Maestri delle Scuole elementari in Italia sono divisi fra le due società, l’Unione e la Tommaseo; l’Unione che esclude l’insegnamento e il principio religioso dalle Scuole, la Tommaseo che lo proclama e lo vuol conservato; nella forma non solo, ma sopratutto nello spirito.

Un maestro, una maestra di coscienza cristiana, che si sono in origine ascritti alla Unione, quando l’Unione poteva ritenersi imparziale, possono ora lasciarvi inscritto il proprio nome, ora che l’Unione ha preso apertamente un carattere partigiano, irreligioso?

Da principio il nome potè essere dato, quando l’indirizzo antireligioso non era ben chiarito; potè sembrare anzi utile il mantenerlo, finchè era sperabile che rimanendo gli elementi buoni potessero mettere un freno agli elementi cattivi; ma ora, dopo le ultime clamorose manifestazioni, il rimanere, difficilmente può difendersi dal carattere di riprovevole complicità!

Alcuni dicono: non rimarrò nell’Unione, senza associarmi alla Tommaseo.

Al punto in cui son giunte le cose, il non associarsi ad una è come associarsi all’altra. La rappresentanza della Classe dei maestri è ora tenuta e divisa fra le due Società. Chi non è coll’una favorisce gli interessi dell’altra. Non si può stare neutri. Veh soli: chi è solo, fra due società organizzate, è niente.

― Io non sono cogli avversari, si dice, questo non basta?

― No, non basta: non votando, voi non votate colla Tommaseo, e votate coll’Unione. Guardate. In una questione nella quale è palese il doppio indirizzo, le due Società votano in senso opposto.

La Tommaseo vota; la Unione vota, voi non votate.

Per un voto mancante, la Tommaseo perde. Chi ha fatto perdere la Tommaseo? Il vostro voto mancante. L’Unione vince. Chi ha fatto vincere l’Unione? Voi... — Ma io ho fatto niente.... — Appunto perchè avete fatto niente, l’Unione ha vinto: pur senza volerlo, voi avete fatto vincere l’Unione. È questo che volete?

No, non si può più rimanere neutri. I non organizzati peggio che niente, sono in favore degli avversari.

Il non ascriversi alla Tommaseo, poteva essere acconsentito quando sorgeva il dubbio che la Tommaseo avesse tendenze partigiane. Ma questo dubbio ora è affatto escluso. La Tommaseo è società apertamente, esplicitamente nazionale e patriotica. Lo è quanto l’Unione. Dopo che l’Unione si è proclamata Scuola laica, la Tommaseo è più italiana dell’Unione; anzi è più scuola che non sia la scuola data dai membri dell’Unione.

Che cosa è ormai oggi la Scuola laica? Essa è divenuta sinonimo di Scuola irreligiosa, di Scuola atea. Per non volere essere cattolica, col catechismo, ha finito col non essere più neanche cristiana.

E in Italia, nazione cristiana, anzi cattolica, che cosa è una scuola anticristiana? È, e non può essere che la Scuola dell’ignoranza!

Si ignora la dottrina del Vangelo, e si ignorano tutte le derivazioni della dottrina del Vangelo, la Storia italiana, con tutte le sue più splendide manifestazioni, la poesia, la pittura, la scultura, l’architettura.

A poco andare, la parola laico diverrà, come nel Medio-Evo, sinonimo di ignorante, come la parola clero era e sarà sinonimo di dotto.

Noi cattolici studiamo quello che studiano gli altri, gli altri non studiano quello che studiamo noi. Già a quest’ora, quante volte anche nelle conversazioni comuni si accentua questa mancanza di coltura, nelle persone laiche, nel rapporto delle materie religiose, che sono materie storiche, comuni Quante volte, anche persone colte si sono udite confondere la Immacolata concezione di Maria colla sua verginità; quante volte si sentono chiamare non cristiani i protestanti, perchè non son cattolici! La Divina Commedia i Promessi Sposi, sono due fra i più grandi lavori della letteratura italiana, impregnati dall’idea e dallo spirito del cristianesimo, anzi del cattolicismo. Andando di questo passo, gli italiani, fra poco, non comprenderanno più il senso letterario della prima, il senso morale dei secondi.

La Scuola ha nelle mani l’avvenire. L’Associazione ha nelle mani la Scuola.

Associatevi, organizzatevi. È ora il solo modo di agire, di far sentire la propria azione, la propria influenza nel mondo, per favorire il bene, impedire il male.

Una goccia dispersa evapora e svanisce nel vuoto.

Goccie disperse, riunitevi: formerete il mare.

È sul mare che prenderà rotta la gran nave, che colla bandiera, scienza e fede, porta i destini del progresso della società nell’avvenire.

Non è impresa nuova per noi: religione e patria hanno fatto l’indipendenza e l’unità dell’Italia; religione e patria solo ne potranno fare la forza e la grandezza.