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22 IL BUON CUORE


di tre centimetri. I medici dichiarano con ripetuti attestati, che il caso è disperato. Il signor Rudder, abbandonato dalla scienza, va a Lourdes, entra nella Grotta, prega; istantaneamente si leva gua rito; la ferita è rimarginata, il pus riassorbito, e, cosa più mirabile, la gamba, malgrado i tre centimetri di soluzione di continuità, riacquista la sua naturale lunghezza.

Il fatto è certo, esclama il padre Gemelli, le attestazioni sono scientificamente ineccepibili: quale la causa? Nella mia qualità di medico, coi dati che mi dà la scienza medica, dichiaro apertamente: io non so!

È ben sottinteso: io non so come medico; entrando in un altro campo, nel campo della filosofia e della fede, la mia risposta potrà essere ben diversa.

È così del caso della giovinetta Toulasne, la diagnosi del cui male solo dai medici può essere ben compresa.

L’importanza dei due fatti sta in questo: i fatti sono certi, i fatti non possono essere spiegati colla suggestione, perchè sono fatti organici.

Il padre Gemelli aveva parlato per più di due ore. Due sere dopo avrebbero parlato liberamente tutti i Medici, che si fossero iscritti.

La sera del 12, la sala era ancora più affollata. I Medici inscritti a parlare erano più di dieci; tutti contro il frate, due in favore. La discussione si protrasse vivacissima fino a mezzanotte.

I punti combattuti furono questi: i fatti non sono certi; dati anche i fatti certi, si può ad essi trovare una causa naturale.

Chi negò la certezza ai fatti, ricorse alla inattendibilità dai certificati medici. Fu facile al padre Gemelli rispondere che tale objezione poteva essere fatta da altri, ma non dai medici.

Chi negò la certezza, asserendo che in scienza non vi è certezza assoluta; e di questi fu il dott. Bonardi; il quale affermò che anche le forme geometriche di Euclide, anche le leggi di gravità di Newton, ritenute intangibili, ora sono in discussione. Il discorso del dott. Bonardi assunse forme magistrali, elevando il fatto particolare ai principi della scienza negativa di tutti i secoli.

Il dott. Bonardi non si accorse che con ciò scopriva il fianco contro la sua asserzione abituale che la scienza deve essere la sola guida sicura della vita. Come? la scienza guida unica e sicura della vita, la scienza non ha niente di certo? e non sono certe neanche le verità ritenute finora indiscutibili, assiomatiche; e questa scienza incerta e mutabile si vuole presentare come la norma dei popoli, contro i principi della fede? e si pretende che i popoli lascino i principi certi della fede per le incertezze e le negazioni incessanti della scienza?

Altri intaccarono l’attendibilità delle constatazioni del Consiglio dei medici insediato a Lourdes, e non si astennero, e si era nel campo della scienza, dal fare banali insinuazioni allo spirito politico, allo sfruttamento della fede dei gonzi, alla santa bottega.

Non fu difficile a Padre Gemelli di elevarsi a rintuzzare queste insinuazioni colla dignità del suo carattere
e del carattere di tante altre persone, degne di ogni rispetto per la loro scienza e l’intangibilità morale della loro coscienza.

Se vi sembra così facile, disse Padre Gemelli, di impiantare queste organizzazioni di guarigioni che dite fatte a Lourdes, perchè non le impiantate presso tutti gli ospedali?

La risposta di frate Gemelli, incominciata dopo mezzanotte, non finì che a due ore. Gli applausi, che si erano alternati durante la discussione a seconda del colore degli oratori, coprirono le ultime parole del frate.

Tutti partirono, disse un giornale, restando ciascuno del proprio parere.

Ci permettiamo di dubitarne. Si era tacciato Padre Gemelli di ciurmadore, di uno che girasse l’Italia sfruttando la buona fede dei gonzi, facendo da commesso della santa bottega; dopo la discussione, non sappiamo quanto questo giudizio abbia potuto reggersi ancora nella mente di molti.

Padre Gemelli ha provato la realtà dei miracoli di Lourdes? Direttamente no, come medico; indirettamente sì. Direttamente no: come medico disse: i fatti sono certi, i fatti colla scienza medica non si spiegano: come si spiegano dunque? Come medico rispondo: non so! Indirettamente sì: se i fatti sono certi, se i fatti colla scienza medica non si spiegano; siccome non vi è effetto senza causa, se questa causa non può essere naturale, sarà sopranaturale. Il ragionamento fila diritto.

E questa causa sopranaturale il Padre Gemelli non ha tralasciato di farla balenare agli occhi de’ suoi ascoltatori. Ho parlato dei fatti di Lourdes, egli disse, come medico: volete che parli come filosofo? Non avete che a invitarmi.

No, no, esclamò il Secolo, preghiamo l’associazione medica di non far più lo sproposito di invitare questo frate: gli fate la réclame, e null’altro.

Il contegno di alcuni, giornali, se come uomini e cittadini, ci ha destato un senso di umiliazione e di dolore, come credenti, è divenuto un’altra delle ragioni della nostra compiacenza per la discussione avvenuta.

Sì, come uomini e come cittadini, siamo dolenti del contegno di alcuni giornali, e intendiamo parlare del Secolo e del Tempo.

La domanda dell’Associazione medica fu seria; l’accettazione di frate Gemelli fu seria; l’oggetto della discussione fu serio; il metodo della discussione totalmente scientifico.

Sembrava che i giornali, che devono rispettare sè stessi e il pubblico, dovessero contenersi dentro questi limiti: è questione di giustizia e di dignità: così dovrebbe sempre essere esercitato l’apostolato della stampa.

Si legga ora che cosa scrive il Secolo.

«Al Padre Gemelli si potrebbe rammentare la vecchia ma sempre nuova storia di pifferi di montagna. Però noi non vogliamo inveire contro la sua persona, che qualcuno ha creduto o crede di scambiare con quella di uno scienziato.

«No, per carità, non parodiamo le cose serie. In