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For.' Se pertanto il tutto è, come Parmenide dice : Simile da ogni parte-di sfera ben tonda al volume» Dal mezzo in equilibrio da ogni parte, poiché nè | [maggiore Punto convien che sia, nè più tenue nè quinci nè i • (quindi; ^ tale essendo ciò che è, esso ha e mezzo ed estremi, e avendo ciò è del tutto necessario che abbia parti. O non ti pare ? Teet. Precisamente. 245 For. Ma nulla vieta che ciò che ha parti possa f partecipare dell'uno nel complesso di tutte le sue parti, e per tal modo essendo un tutto e 4 un complesso intero possa esser uno. Teet. Perchè no? For. Ma quello che si trova in queste con- 1 dizioni non è egli impossibile che sia esso prò- I prio l'uno? Teet. In che modo? For. Senza parti assolutamente bisogna si possa dire che sia ciò che è veramente uno, se- 1 condo il retto discorso. Teet. Bisogna infatti. B For E questo invece constando di molte parti 1 non si accorderà col ragionamento. Teet. Capisco. For. Ora per ciò che partecipi dell'uno, ciò che è è egli per questo uno e tutto, o diremo che ciò che è non è affatto un tutto ?t1)i-J (1) Come per il tutto si ripete la domanda per l’essere: è esso l’uno o soltanto ne partecipa? Se è l’uno non