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l'esser più d'una, ed è bene altro fallo la confusione della città che non è quella delle novelle. Ma se una sola comunanza sarà il democratico e l'oligarchico, seguirà che nello stesso soggetto possano esser due forme di diversa spezie e di natura contrarie. La soluzione di questo dubbo altronde non s'ha d'attender che dal maestro. Dice dunque Aristotile, che nella repubblica mista sono ambedue le forme, ma sì ben temperate, che la stessa e sola repubblica, può parer l'una e l'altra delle due miste, e tuttavia non è né l'una né l'altra intera. E perchè meglio né più magistralmente non si può esprimere di quel che facciano le precise parole sue, ascoltiamole volentieri: Τὃυ δ ευμεμῑχθκι δυμσκρατίαν, καί ὀλιζαρχιαυ ὅρυς, δταυ ενδέχηται λἐγειη τἠν ὰυτἡν πολιτέιαν δημοκρατὶαυ, καὶ σλιγασχὶαν Cioè: «La mescolanza dello stato popolare, e de' pochi avrà conseguito bene il suo fine, quando la medesima repubblica potrà dirsi, che sia e stato popo-