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novelle per autentiche istorie approbate negli moderni e antiqui tempi travenute, e quelle a diverse dignissime persone per me mandate, siccome chiaro nelli loro tituli se dimostra, per la cui cagione ho voluto quelle che eran già disperse congregare, e di esse insieme unite fabbricare il presente libretto, e quello per la sua poca qualità nominare il Novellino, e a Te, solo presidio e lume della nostra Italica Regione, intitulare e mandare; a tale che Tu, con la facondia del tuo ornatissimo idioma et eccellenza di tuo pelegrino ingegno, pulendo le molte ruggine che in esso sono, e togliendo e resecando le sue superfluità, nella tua sublime e gloriosa biblioteca lo vi possi licet indigne aggregare.1 E quantunque molte ragioni da quello mi avessero quasi ritratto, e dissuasomi lo non intrare a tal lavoro, pur nuovamente occorrendomi un volgare esempio, il quale non sono già molti anni passati che da dovero intervenne alla nostra Salernitana Città, a ciò seguire mi ha confortato e spronato: e quello prima che più oltre vada di raccontare intendo.

Dico adunque che nel tempo della felice ed illustra recordatione della Reina Margarita2 fu in que-

  1. I principi aragonesi ebbero una biblioteca ricca di codici e di nuovi libri stampati, a cui spesero molte cure e denari. Era nel real palazzo detto della Duchesca: fu saccheggiata dai francesi che vennero con Carlo VIII. Di essa compiacevasi la Duchessa Ippolita, ed Alfonso vi fece allogare il ritratto di Giovanni Pontano suo maestro.
  2. La Reina Margherita moglie di Carlo III di Durazzo, e madre di re Ladislao e di Giovanna II, fu donna di alto animo, e seppe conservare il regno al figliuolo rimasto fanciullo alla morte del padre. Negli ultimi anni di sua vita se ne stette nella città di Salerno, della quale città ebbe la signoria dal Re suo figliuolo. Morì in Salerno nel 1412, e fu sepolta nella chiesa di S. France-