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si forma, il quale dopo avere bagnato Besozzo, Bogno e Brebbia si getta nel Lago Maggiore1.

Oltre a questi più altri piccoli laghi circondano il nostro, che meritano un breve cenno. Tre di essi sono al di qua del Lago di Varese, cioè quello di Biandronno, che comunica con questo mercè una lista di terra, e quelli di Monate e di Comabbio. La superficie di quest'ultimo è di quattro chilometri. Tutti e tre hanno il loro nome dalle terre che stanno loro dappresso. L'emissario del Lago di Monate è l’Acquanera che si getta nel Lago Maggiore sopra Ispra. Un altro lago in comunicazione col nostro, ma un tempo ad esso congiunto, come a suo luogo diremo, è quello di Mergozzo sopra Feriolo di circa un chilometro di larghezza e due di lunghezza. Anche questo è chiamato dal borgo che si specchia nelle sue onde. Il diritto di pesca di esso Lago spetta al comune.

Poco discosto da quello di Lugano è il piccolo lago, dalal valle entro la quale è rinchiuso, detto di Gana, che per un emissario va ad unirsi a quello alquanto più grande di Ghirla. Questo secondo per mezzo di una profonda cascata getta le sue acque nella Morgarabbia, la quale sbocca nella Tresa poco prima che questa entri nel Lago Maggiore2. Un piccolo lago è pure a mano diritta dalla via, che da Lugano mette ad Agno, il quale comunica per un ruscello col Laghetto summentovato e per esso si scarica nella Tresa: dal paesello che gli sta sopra

  1. Narra il Brambilla nel suo Varese e suo circondario, Varese 1874, Vol. 2, p. 28, che più volte si è tentato fin dall'anno 1497 di rendere questo fiumicello navigabile per aprire un'utile comunicazione col Lago Maggiore e per asciugare la Palude Brabbia dell'estensione di oltre novemila pertiche milanesi tra Biandronno e . Soggiunge poi che questo disegno si spera di vedere effettuato tra non molto per opera di un consorzio costituitosi a tale scopo.
  2. In tempi assai remoti v'era in quei dintorni un terzo Lago, il quale fu distrutto dal Morgarabbia coll'aprirsi che fece un passaggio sotterraneo alle caverne formate dagli strati di roccia calcare. Perciò al luogo detto di Ponte nativo (Pont Niv) il fiume scompare e cammina sotterra per circa 3000 metri, indi si rende visibile formando un bell'orrido e poi di nuovo scompare per altri 150 metri. Così il Brambilla l. c. p 118