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nuto da S. Giorgio nel suo libro MS. de origine gentilium suorum ai tempi di Federico I, l'anno 1163.

Dopo questo tempo però sembra che sia andata sempre più decadendo, perchè in una carta del 28 aprile 1204 pubblicata nel T. 2, dei Monumenti di Storia Patria è appellata col nome di borgo (Burgo Staciona), ed anzi in altra di due soli anni anteriore, cioè del 1202 pubblicata ivi stesso (Chartar. T. 1, pag. 1075) è chiamata terra (terra de Stacione), la qual cosa ne conferma appieno il suo decadimento verso la fine del duodecimo secolo e nel seguente: nei quali forse maggiore considerazione si ebbe all'incontro il suo castello o rocca già innalzata sul monte vicino ad essa imminente. Però noi vedremo che alla fine del secolo XIV ebbe ancora nuovamente a risorgere col ripristinamento eziandio dell'antico suo nome di città.

Trovo in alcuno degli scrittori delle cose nostre, che altra volta il conte di Stazona, allorquando si celebravano le solenni incoronazioni dei re d'Italia nella Basilica di S. Ambrogio in Milano, ebbe a godere il privilegio di porre di propria mano la corona di ferro sul capo del nuovo eletto. Si cita a questo proposito l'autorità di una Cronaca dei Conti di Angera scritta nel secolo XIII, un brano della quale è riferita dal Muratori nel suo Commentario De corona ferrea pubblicato nel Vol. XI, P. III, delle sue Opere stampate in Arezzo l'anno 1770 al capo XVI. È in questo brano che i Conti di Angera sono chiamati Comites de Inglexio o de Anglexio. Ma, come osserva anche il Muratori, questa Cronaca ch'egli attribuisce a un certo Daniele, non merita molta fede: ne guari n'ebbe il Giulini, il quale anzi non ebbe difficoltà di chiamarlo apertamente un solenne impostore(P. VI. pagg. 22 e segg.). Per la qual cosa basterà avere accennato questo di lui, perchè si ritenga quel privilegio come una mera favola da lui stesso inventata. Ed è anche per questo, che non potendo prestare alcuna fede alla serie favolosa, che questo Autore ci ha lasciato dei Conti di Angera, dichiariamo di non conoscerne alcuno con sicurezza durante i secoli VIII e IX, sebbene non possa negarsi che anche Stazona abbia avuto i suoi Conti al pari dei vicini Contadi pure all'epoca dei Carolingi.