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notare sin d’ora un qualche cosa appunto relativo al dialetto, che pure nelle nostre contrade è il lombardo colle solite non sostanziali differenze che in generale si ravvisano dunque a seconda dei varii centri, ai quali usa una popolazione, e delle peculiari circostanze de’ luoghi, ne’ quali hanno soggiorno.

Lo studio de’ dialetti ai dì nostri fece larghi progressi ed ogni angolo d’Italia, dove sia notevole distinzione, fu ricercato e frugato e l’attenzione dei dotti vi fu sopra pei dovuti confronti. Basterà citare a questo proposito il Vocabolario Milanese-Italiano di Fr. Cherubini (Milano, 1839-56, Vol. 5) e il Vocabolario dei Dialetti della città e diocesi di Como di Pietro Monti (Milano, 1845, con appendice del 1856) e il Saggio sui Dialetti Gallo-Italici del Biondelli (Milano, 1853). Ma per venire al particolare delle nostre contrade, un saggio del dialetto del Lago Maggiore e della Valle d’Intragna si può cavare dagli Statuti della Società de’ Facchini, che esistono tuttora manoscritti nella Biblioteca Ambrosiana col titolo: Stetut dla gran bedie antighe di fechin dol lagh meiò, fondò in Milan, amplificò in tol ann present MDCCXV, vale a dire: Statuti della grande società antica dei facchini del Lago Maggiore, fondata in Milano e amplificata nel presente anno 17151.

Ma assai più famosa di questa e per la sua antichità e per la sua rinomanza era stata la Società, che si fingeva costituita in Milano dagli abitanti della Vale di Blegno, che solevano colà emigrare in gran numero per esercitarvi l’arte del facchino e del vinaio e parlanti ciascuno il proprio dialetto, col titolo di Academia della Valle di Bregno. Il precipuo ornamento di essa fu il pittore e poeta Giampaolo Lomazzo (1530-1601), che ne fu a voti comuni eletto principe2. A questo valentuomo

  1. Simili lavori in quei tempi erano alquanto frequenti. Tale sarebbe pur questo che ha per titolo: Badia di Meneghitt, stampata in Milano nel 1760.
  2. L’Argelati nella sua Bibliotheca Scriptorum Mediolanensium, così parla di essa e del Lomazzo: Iohannes Paulus Lomatius in doctissima Academia Vallis Brenii ad Verbanum lacum, in que plures viri docti floruerunt, princeps omnium votis electus est.
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