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Finalmente è ancora da ricordare che sotto i re Longobardi divenuti cattolici i Vescovi godettero di una somma considerazione e cominciarono a piantare le fondamenta della loro successiva potenza. I monasteri acquistarono beni e si arricchirono, e rare sono le chiese alquanto cospicue, che non possano mostrare documenti della pia liberalità Longobarda, come n'assicura il Bottazzi nelle sue Antichità di Tortona (p. 218), che annovera pur questa chiesa tra le beneficate da essi.

In particolare poi dobbiamo riferire, come Desiderio, ultimo re de'Longobardi (756-774) abbia fatto parificare in Massino e consacrare il tempio pagano, che ivi ancora esisteva, dedicandolo alla Beata Vergine sotto il titolo della Purificazione, ed abbia fondato sotto quel medesimo titolo un'abbazia di monaci Benedettini, ricordata nell'istrumento di cessione fatta della corte di Massino dall'abate Vernerio del monastero di S. Gallo a Giovanni Visconti, del quale faremo parola a suo luogo.

Da tutto questo possiamo eziando argomentare, che sotto i Longobardi sia scomparsa affatto l'idolatria dalle nostre contrade, non solo lungo le sponde del Lago Maggiore, ma e nelle valli altresì contermine a quelle dell'Ossola, benchè, salvo le poche traccie sin qui accennate, ci manchino al tutto positive notizie sotto questo rispetto.

Qui sarebbe ancora a parlare della divisione territoriale della Lombardia durante questo regno; ma reputo più conveniente rimettere questo discorso al seguente libro.


CAPO XXV.


Fine del regno de'Longobardi e memorie lasciateci sulle sponde del nostro Lago.


Venuto a vacare il trono de'Longobardi per la morte di re Astolfo l'anno 756 senza prole maschile, due furono i principali pretendenti, cioè Rachis, il quale era già stato re, ed