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chiuse con esso la pace, e così i Longobardi rimasero tranquillamente in possesso del loro regno, nè più ebbero a temere dalla parte de'Franchi, e molto meno da quella de'Greci sempre più indeboliti e incapaci di sostenere una querra da soli contro de'Longobardi1.

Agilulfo poi assicurato che fu sul suo trono, pensò tosto a vendicarsi di quei duchi, che nella discesa de'Franchi avevano per salvare il proprio ducato, anche che oppor resistenza, palleggiato con essi. Tali furono Zangrolf, duca di Verona, Gaidulf, duca di Bergamo, e Minulf, duca dell'Isola di S. Giulio2. Questi tre duchi furono da lui fatti uccidere. Se non m'inganno, dalla condanna del duca Minolfo credo, che si possa trarre un argomento di qualche valore per l'opinione su esposta della discesa di Audovaldo per l'Ossola; perocchè in questo caso si troverebbe anche la ragione, per la quale Minolfo dovette arrendersi all'invasore; mentre supponendosi disceso anche Audovaldo dalla parte dei Grigioni, sarebbe ben difficile di farlo andare pel Lago d'Orta od anche lungo la sponda occidentale del Lago Maggiore affine di marciare direttamente contro Milano.

Di questo duca Minulfo si ha memoria anche nella stessa isola di S. Giulio. Narrano parecchi de'nostri Scrittori che quivi l'anno 1697, venne scoperta un'arca marmorea, nella quale era uno scheletro d'uomo senza capo con un frammento d'iscrizione, nella quale erano ancora visibili le lettere MEI-

  1. Intorno alle dette negoziazioni dei Longobardi con Childeberto, vedi Gregorio Turonense al l. c. e Paolo Diacono III, 33 e 36, avvertendo che il primo chiama Aptachario e Paolo i due re de'Longobardi, che noi conosciamo per Autari e {{Wl|Q315276|Agilulfo.
  2. I nomi di questi duchi ribelli si trovano così ricordati nell'Editto di Rotari dell'anno 643 pubblicato nei Monumenta Hist. Patr. T. 1, p. 7, al cap. X. Nel Chronicum Gothanum, scritto nell'810 da un Anonimo e pubblicato nello stesso Tomo, il Duca di Verona è chiamato Langrulf, e quello dell'Isola di S. Giulio Mimolfo. Questo nel luogo già riferito di Paolo Diacono è chiamato Minulfus de insula S. Iuliani. L'errore fu corretto anche dal Muratori, il quale però non sò perchè abbia chiamato Lago di Omegna quello, che da tutti è detto Lago d'Orta. V. Annali a. 591, p. 392.