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di spedire esso pure un esercito, che opererebbe di concerto col suo, tanto disse, che finalmente il re si decise di mandare in Italia un esercito ancora più numeroso e capitanato da venti duchi. Questa volta tanto Gregorio di Tours quanto Paolo Diacono ci lasciarono qualche notizia più diffusa e circostanziata, dalla quale possiamo aver qualche lume per l'illustrazione di più luoghi intorno al Lago Maggiore.

Appare dalla narrazione loro che l'esercito dei Franchi venuto ai confini d'Italia si dividesse in tre corpi, l'uno de'quali piegando a destra si diresse alla volta di Milano. Era questo capitanato da Audovaldo, che aveva seco sei duchi; e pose i suoi accampamenti nella pianura a qualche distanza da Milano1. L'altro corpo piegò a sinistra: era capitanato da Cedino, che aveva seco tredici duchi. Gregorio di Tours narra che questi presero cinque castelli, dai quali esigettero anche il giuramento di fedeltà2, e che dopo di aver discorsa l'Italia per tre mesi, vedendo di non poterne trarre alcun profitto, mal conci dalle malattie e dalle intemperie dell'aria, non meno che dalla fame, se ne tornarono alle patrie sedi. Il terzo corpo d'armata, che formava il centro, era guidato da Olo od Olone duca, il quale scese a Bellinzona (Belitio), castello dell'agro Milanese, sito nei campi Canini, ma molto importunamente, perchè ferito nel calor della zuffa dovette soccombere3. I suoi soldati da poi datisi per ogni dove a depredare il circostante paese, vennero

  1. Childebertus confestim exercitum in Italiam commoveri iubet, ac viginti duces ad Longobardorum gentem debellandam dirigit ... Appropinquantes autem ad terminum Italiae, Audovaldus cum sex ducibus dexteram petiit atque ad Mediolanum urbem adcenit, ibique eminus in campestria castra posuerunt, Gregorio, l. c. X, 3.
  2. Cedinus autem cum tredecim ducibus laevam Italiae ingressus, quinque castella cepit, a quibus etiam saeramenta exegit. Morbus autem ... Riprenderemo più sotto la narrazione.
  3. Olo autem dux ad Bilitionem huius urbis (Mediolani), castrum, in campis situm Caniais, importune accedens, iaculo sub papillo sauciatus, cecidit et mortuus est. Ivi. — Osserva a questo luogo il Marchese Rovelli al l. c. P. 1, p. 336, che erroneamente Gregorio di Tours attribuisce Bellinzona e il Lago di Lugano, come anco altri Chiavenna, al territorio di Milano, mentre ab immemorabili era ascritto all'agro Comense.