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intendente od amministratore, egli divideli da sè ed affidali in picciole porzioni al lavoro di scelti mezzadri. Egli fornisce terreno, fabbricati, bestiame e fondiaria: il mezzadro o colono fornisce le braccia di sua famiglia, paga le contribuzioni accessorie, e divide il ricolto col padrone del suolo. Sistema eccellente, pel quale le province adriatiche non sariano a compiangere se fossero sbrattate dagli assassini, protette contro le inondazioni del Po e del Reno, e sollevate dalle mostruose tasse che le schiacciano.

Le imposizioni sono manco pesanti che dall’altra banda degli Apennini; e vi hanno proprietarii nei dintorni di Roma, i quali non ne pagano punto. La Consulta di Stato, nel 1834, ragguagliava le terre privilegiate alla somma di 90 milioni. Ma parliam d’altro, e tocchiam dei terreni incolti.

Sul piovente del Mediterraneo, a mezzodì e a notte, al levante ed al ponente di Roma, e dovunque può giungere la benedizione del Papa, il paese piatto, che forma una grande distesa, è, in un medesimo, il paese più deserto, incolto e malsano.

Gl’intelligenti han fatto vaghissimi discorsi sul miserevole stato di cotesta bella ed abbandonata parte dello Stato.

Un dice: «Essa è incolta, avvegnachè è deserta: in che modo coltivarla senz’uomini? È deserta, perchè malsana, nè gli uomini, sapendo che v’andrebbe della vita, s’inducono ad abitarvi. Risanatela dapprima, e vedretela in breve da sè ripopolata; e gli