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non appariva davvero animato da intendimenti moderni era nella disciplina rigida e dura. Ci trattava come tanti soldati e più d'una volta risuonavano nella classe i singhiozzi repressi delle povere bimbe troppo severamente punite.

Quanti componimenti, quante traduzioni dal famoso «Telemaco» io facevo per loro! E in compenso quanti regalucci ricevevo dalle care creature riconoscenti! Avrei dovuto rifiutarli, ma ... non li rifiutavo. Ed avevo sempre la tasca piena di anellini da due soldi, di rosarini, di margherite, di gusci di ostriche, di pennini e di caramelle d'orzo.

— Sono i miei primi guadagni — dicevo seriamente alla mamma che mi vedeva, spessissimo, passare in rassegna i miei tesori — i miei primi guadagni di scrittrice! — Oh i presentimenti degli anni infantili! Non posso precisamente affermare che i miei editori m'abbiano compensata a furia di gusci d'ostriche ... ma è certo che le ostriche non le ho avute!


All'Istituto Wulliet, come in tutti gl'Istituti privati che si rispettano, si recitava due volte l'anno e si prendevano delle lezioni di ballo che avevano tutta l'aria di vere e proprie festicciuole, perchè impartite la sera, con l'intervento delle mamme e di qualche sorellina... maggiore.

Non è a dire lo scompiglio che il ballo e le recite mettevano nei nostri cuoricini di bimbe e particolarmente nel mio! Mi si assicura che la maggior parte delle ragazze balla pel semplice gusto di ballare! Ciò non sta-