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XVIII.

Come divenni maestra elementare.

(1871).

Le mie condizioni finanziarie e l’avvenuta separazione da mio marito, mi obbligarono a ventun anno a trar profitto dalle mie svariate attitudini per provvedere al mio sostentamento. Il babbo che ritraeva appena cento lire al mese dal suo impiego al Comune, faceva già molto tenendomi in casa: nè io, d’altra parte, avrei permesso ulteriori sacrifici.

Eppoi, come ho detto più volte, mi pareva strano, quasi indecoroso che le donne dovessero vivere a totale carico dell’uomo sotto lo specioso pretesto di cuocergli il desinare e di rammendargli la biancheria. Come se tutta la giornata potesse venire assorbita da sì importanti occupazioni!

L’esempio della Stella Pacetti mi stimolò a tentare gli studii occorrenti al conseguimento del diploma elementare e fui tutta felice e sorpresa quando acquistati i libri necessari, mi accorsi di saperne gran lunga più di quanto prescrivevano i programmi!

Non solo mi erano famigliari le Sacre Scritture (allora era obbligatorio lo studio della Storia Sacra), l’Imitazione di Cristo, le Confessioni di Sant’Agostino, il Segneri e qualche Padre della Chiesa; ma conoscevo bene la storia patria, la geografia, la nomenclatura elementare delle scienze naturali; sapevo a memoria i