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Quando alcuna cosa — ad alcuno è prestata,
e non glie dá en trasatto, — non dèi esser blasmata
se la tolle a la fiata, — essendo colui villano,
69non conoscente de mano — de que gli ha prestato amore.
Tu sai molte fiate — s’io ce so albergato,
e sai con gran vergogna — si me n’hai fuor cacciato;
forse non t’è a grato — che ce deggia abitare,
73facendo vituperare — si nobilissimo amore. —
— Amor, ditt’hai la scusa, — ch’ella si può bastare
a lo mormoramento — ch’agio voluto fare:
voglio ’l capo enchinare — che ne facci venditta;
77non me tener piú afflitta — de celarmete, amore. —
— Vedendote pentuta, — si ce voglio artornare,
ancor me fosse fatto — villano allecerare:
non voglio che tuo pare — facesse lamentanza
81ch’io facesse fallanza — de lo legale amore. —