Pagina:Iacopone da Todi – Le Laude, 1930 – BEIC 1854317.djvu/145

— Or non me toccar la resia, — che è contra la tua via:
questo non comportaria, — troppo ne siria turbato. —
— Farne voglio inquisizione, — a destruger tua magione:
69metteraiolo en pregione — chi ne troverò toccato.
— Oimè lasso, me tapino, — ché me s’è rotto l’oncino:
haime messo en canna un frino — che me fa molto arafrenato.
O Francesco, co m’hai strutto? — el mondo te arprendi tutto,
73ed haime messo en tal corrotto, — che m’hai morto e subissato.
Non voglio piú suffrire: — per Anticristo voglio gire,
e vogliolo far venire, — che tanto è profetizato. —
— Con lui te darò el tratto: — el mondo t’artorrò affatto,
77enfra li tuoi troverò patto — che i vestirò del mio vergato. —
— La profezia non me talenta: — a la fin si me sgomenta,
che te de’ armaner la venta, — alora siraio enabissato. —
La battaglia dura e forte, — molti siròn feriti a morte:
81chi vincerá averá le scorte, — e d’onne ben sirá ditato.