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10 I ricordi del Capitano D'Arce

periore che svoltava l’angolo della piazza.... — due ore di guardia col naso incollato ai vetri del Caffè d’Europa, amici miei, temendo ogni momento di veder capitare Alvise, che volentieri avrei voluto sapere a casa, magari agli arresti, magari colla febbre. — Vedevo il mio amico in ogni soprabito gallonato che incontravo, lungo la strada, rasente al muro, e il cuore mi batteva un po’.... Quando fui poi in via Partenope.... Il cerbero che custodiva la porta della signora Ginevra mi lasciò passare senza alzare gli occhi dal Pungolo, o credette forse che venissi per un affare di servizio, o si lasciò ingannare dalla somiglianza dell’uniforme.... prendendomi per quell’altro... Sì in quel momento mi faceva un certo effetto di esser scambiato con un altro. Pensavo ad Alvise, che andava e veniva senza tante difficoltà, e che sarebbe rimasto a Napoli!...

Entrava appunto un bel chiaro di luna dai finestroni colorati, e passava per la strada il ritornello della canzone in voga che solevano suonare allo Châlet. Tutte le piccole seduzioni che vi formano le grandi, sapete!... Avevo il cuore alla gola nello bussare all’uscio della signora Ginevra, forse perchè ella stava al terzo piano.... o perch’ero giovanissimo, al-