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102 — quando canta come una capra affamata, e fa miagolare tutti - i gatti dèlia contrada Ripetta!

Pasquarello tutto adirato replicò; che era l’ invidia, che faceva parlare il dottore,'col cuore in mano; e che d'esso non era 1’ uomo più acconcio per pregiare il signor Pasquale Capuzzi di Sinigaglia

e qui Pasquarello si distese in >

un lungo panegirico comico del suo nuovo signore, nel quale trovò tutte le virtù cardinali e teologali, e fini colla descrizione della sua persona che proferse come un modello di grazia e di perfezione umana.

— Ecco che il mio maestro istesso vi potrà meglio rispondere di me.

Il signor Pasquale Capuzzi affatto somigliante nei gesti, negli atti, nell’ abito e nel portamento al Capuzzi che era in platea, s'innoltrò sulla scena. La somiglianza era così méravigliosa'che il vero Capuzzi, pieno di paura, lasciò andare la mano di Marianna che non aveva mai • f allentata un istante, e si cercò per assicurarsi se era desto, e se era veramente un altro quel che vedeva sul teatro di Nicolò Musso. ’ ’• ** ■’ • * »