Pagina:Hoffmann - Racconti III, Milano, 1835.djvu/53

Angelica, e di consentirle in proprietà la casa di Berlino, colla licenza di far vita a parte, e di non volerlo ricevere se non quando che ltì piacesse. 11 Conte aggiunse che a sua preghiera gli avea fatto abilità di menarsi seco un cameriere,- che era partito con lei. Si fecero le nozze: e il Conte S. partì per t). colla giovane sposa, dove trapassò un anno in una gioja inestimabile. Ma dopo incominciò a infermare, e un segreto dolore pareva che gli togliesse tutti i. piaceri e tutte le forze della vita, per cui si provava invano di nascondere alla Contessa il povero stato in cui si trovava. Sopravvennero poscia così fieri deliqui che l’ in*' fìacchirono di modo, che i medici vollero che facesse almeno una stagione a Pisa.

La contessa Gabriella che stava per partorire non potè accompagnarlo, ma gli tenne dietro qualche tempo dopo.

— Quivi, mi disse il dottore, sono così mutilati gli scritti della contessa Gabriella , che è malagevole di tenerne il filo. Ma la somma si è che il neonato disparve dalla culla in un modo che non si sa dire, perchè furono vane tutte le indagiui.