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. “45 - V • ... i alla fila cerimoniosa dei commensali.

Fatta appena adagiare la dama sulla prima scranna che mi fu porta, la guardai fiso e tutte scopersi le vive sembianze dell’ immagine del mio specchio!

Certo non durerete fatica a credere che . fui coito da un brivido involontario, abbenchè non avessi un segno di quel delirio funesto che mi sorgeva nell’ anima quando l’ immagine donnesca m’ appariva per entro lo specchio appannato dal vapore del mio fiato. La mia ammirazione, o piuttosto Io spavento, certo mi saltò agli occhi, perchè la gentildonna mi guardò di un modo cosi stupefatto, che io mi ingegnai di comporrai a mio potere, dicendole che mi pareva d’ averla già veduta altrove.

. La breve obbjezione che ella mi fece rispondendomi che non poteva essere probabile perchè non era arrivata che la vigilia di quello stesso giorno, e che non avea mai toccato Berlino in tutta

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la sua vita, mi fece trasognare in tutta l’ estensione del termine. Non apersi più bocca, e lo sguardo angelico di lei che mi venne incontro mi ristorò così un poco. Voi sapete come in tali frangenti .—