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sì grande: chiamò felice il suo Pontificato, per la sorte che gli portava a piedi una Regina con motivi, e risoluzioni sì degne, senza esempio, onde soggionse esser necessario, che Sua Maestà prima di giongere in Italia, o almeno prima d’entrare nello Stato Ecclesiastico, facesse publicamente la professione della fede Cattolica, ch’haveva già fatta in segreto, perché se nell’ingresso di lei dentro lo stato di Santa Chiesa, non appareva, ch’ella fosse già Cattolica, non vi poteva esser ricevuta con quelle dimostrazioni d’honore, che Sua Santità gli haverebbe destinato.

Tutto s’aggiustò facilmente, e gionsero anche in tanto di Spagna nuove lettere di quel Re al Pontefice, a cui furono presentate dal Duca di Terranuova Ambasciatore per Sua Maestà Cattolica in Roma. La Regina havendo fatto provedere tutte le cose per il suo viaggio, rese con espressioni di benigna gratitudine le dovute gratie all’Arciduca, & a Ministri del Re Cattolico de’ buoni trattamenti fattagli, e fece qui pure, come haveva fatto in ogn’altro luogo, apparire la sua indicibile magnificenza, e splendidezza, coll’havere regalato S. A. Imperiale, d’un superbo, e generoso cavallo Svezzese, fornito di sella, briglia, e pistolle tutte arricchite di diamanti di valor di più di 30 mil. scudi, il Conte di Fuensaldagna d’un’altro cavallo simile con fornimenti di prezzo di più di 10 mil. scudi, e tutti gli altri officiali, e servitù di altri donativi per il valore di più di dieci mila doppie, con ammiratione di coloro, che apprendevano, che questa Princi-