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riti, il Sig. di Ulefeldt Gran Maestro di Danimarca, già ritiratosi in Svetia sotto la protettione di Sua Maestà, i Senatori Conte Todt, e Baron Lind, il Conte Donoau Tenente Colonnello, tutti tre personaggi d’alta portata, e di tratti riguardevoli, con molti altri.

Nell’uscire dalla Città fu salutata dall’artiglieria delle mura, e de vascelli, e per dove passò fu assistita da Governatori delle Piazze e Provincie con soldatesca. [Viaggio di Sua Maestà.] Viaggiò tutta la notte, e la sera del giorno seguente si trovò a Nikopin residenza della Regina Maria Eleonora sua Madre, Principessa dotata di rare prerogative, dove non si fermò se non tanto che puote [Visita la Regina sua Madre.] abbracciar la sua cara Genetrice, e dargli l’ultimo a Dio. Non so se questa separatione gli fosse più sensibile, che quella del Regno. Io so bene, che se in questa s’allontanò volontariamente dal godimento d’un gran bene, in quella si divise da quella, che gl’era stata dispensatrice del proprio sangue.

La medesima notte, senza prender altro riposo, continuò il viaggio verso Norkopin Città, e porto di mare distante otto leghe da Nikopin. Era questa piazza una di quelle, che Sua Maestà s’era riservata per i suoi appanaggi. Qui fermossi un giorno per riposarsi, mentre doppo la sua partenza da Stocholm non haveva ancora dormito. Si portò l’altro giorno a Linkopin cinque leghe più avanti, dove pure si trattenne un giorno, di là s’incaminò a Iunkopin fortezza lontana quatordici leghe, ove dormì la notte. Avanzossi il dì seguente alla casa d’un Gentilhuomo Svezzese chia-