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già sapevasi andarsene per negotij di Rebogliedo, non perdé la congiontura di servirsi di lui, per far trattar in Madrid ciò ch’ella haveva disegnato dovesse operar Pimentel. [Gli comunica l'affare, e lo spedisce in Ispagna.] Gli communicò per tanto l’affare, e scrisse al Padre Malines, a cui haveva già dato ordine di non far alcun tentativo senza nuovi avvisi, che senza promover altro dovesse aspettarlo.

Partì dunque il Padre Guemes con dispacci della Regina, e di Pimentel a 9 Ottobre, e doppo molti disaggi, e ritardamenti, giongendo nel mese di Marzo 1654 alla Corte Cattolica, quivi con gran calore sollecitò le lettere Regie al Papa in accompagnamento di quella della Regina, & oprò sì honoratamente, e con tanta fede in questo importantissimo affare, che dichiarandosi poi Sua Maestà al maggior segno sodisfatta aprì seco ogni più stretta confidenza, dichiarandolo suo confessore, e servendosi di lui nelle risolutioni più difficili, e scrupolose. Ancorché non solo dalla voce delli sudetti due Padri Gesuiti, e Domenicano, e dalle lettere dello stesso Pimentel, fosse [Suoi negotiati.] il Re pienamente informato, & assicurato di tutto, ad ogni modo non puoté far di meno, di non restar qualche poco sorpreso nel sentir una risolutione sì grande, e mirabile, sembrandogli cosa malagevole, ch’una Principessa sì spiritosa, e di senno così sublime potesse abbandonare i Regni, la Patria, e que’ sudditi, [Concetti del Re Cattolico à tal avviso.] che sì teneramente amava, e proteggeva, per ridursi privatamente fuori di sì gran comando, col solo oggetto di vivere quietamente nella Religione Cat-