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poggiarla ad un Prencipe non meno potente che pio, accioché accompagnando co’ suoi dispacci la lettera ch’ella mandava al Papa, autenticasse il credito d’un fatto sì grande, e riguardevole. Però parve assai a proposito il Re Cattolico. Diede per tanto la Regina [E risolse di appoggiarsi al Re Cattolico.] al Padre Malines lettere per Sua Santità, per il Signor Cardinal Chigi all’hora Secretario di Stato di Sua Beatitudine, e per il Padre Nickel Generale de Gesuiti, & insieme gli ordinò, che quanto più Secretamente potesse, passasse in Ispagna per procurare i dispacci di Sua Maestà Cattolica al Papa, in ordine a che diede al medesimo Padre lettere per il Re Cattolico, e per Don Luigi d’Aro, supponendo anche, che Don Antonio Pimentel gionto a Madrid, ove era chiamato, potesse aggionger credito alle sue lettere, e sollicitarne l’effetto. E come le maggiori premure di Sua Maestà eran nel secreto per toglier ogni ombra di sospetto, volse che il Padre senza imbarcarsi con Pimentel, prendesse altro camino. Per la stessa ragione [Padre Malines Gesuita spedito alla Corte di Spagna per tal effetto.] non parve bene alla Regina, ch’il Padre Casati ritornato da Roma in Ambourg ripassasse in Svetia, per non rinovare i sospetti, e l’ombre havutesi già di loro, sapendosi massime esser state intercette alcune lettere, ch’esso Casati scriveva al Malines, dalle quali si comprendeva esser ambi due impegnati in un istesso negotio; & haver interessi communi. Si tolse il Padre Malines da Stocholm a 3 di Maggio 1653 doppo esservi stato poco più di 14 mesi; la lunghezza della navigatione per i venti contrarij al viaggio