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Libro Primo 13

successione de Sommi Pontefici, & uniformità di riti, e dottrine la Chiesa Romana, benché fosse stata agitata da fiere procelle, combattuta da armi nemiche, e travagliata da contrarie dottrine, a guisa di Palma, sempre più si era inalzata, e sempre più divenuta risplendente, e gloriosa.

Osservava Sua Maestà, che quelle stesse nazioni, ch’hoggi dì vivono fuori del grembo della Chiesa Romana, e particolarmente le Settentrionali, eran state quelle, che per molti secoli havevano venerata più delle altre la Fede Cattolica, & erano state fecondissime genetrici di que’ soggetti, che con la santità della vita havevano illustrato il Mondo, e con le loro anime abbellito il Cielo. Che gli scritti stimati [Osservazioni importanti] più dotti, le azzioni più celebri, le Virtù più cospicue, e gl’ingegni più elevati eran stati quelli, che s’erano fermati nella credenza insegnata nella Catedra di Pietro, onde come gli esempi hanno maggior forza, per persuadere, che non hanno i precetti, gli pareva impossibile, che tanti huomini da bene, sì intelligenti, e sì eruditi fossero stati ciechi nel seguitare sì tenacemente, e sì a lungo que’ dogmi, & insegnamenti, che da’ ministri Heretici vengono a gli Idioti, e semplici dipinti per falsità, & errori.

Considerava in oltre, come gli stessi protestanti confessavano esser le nationi di Spagna, di Francia e d’Italia dotate di spirito più elevato, d’animo più composto, di sapere più profondo, e de costumi più civili, e più sobrij di tutti gli altri Popoli del Mondo, e tra i