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Libro Primo 7

ta a’ maneggi del Regno, e vi fece progressi rilevantissimi. E come i libri più degni sono consiglieri incorrotti [Imparava diverse lingue] , & Oracoli, che senza alcuna richiesta rispondon anche a i pensieri, così impiegando essa le hore migliori nel leggerli, procurò di apprendervi gl’insegnamenti del buon governo.

Avvanzandosi dunque questa Prencipessa con gli anni nelle virtù, e nelle scienze, misurava con la finezza del suo giuditio così bene l’habilità di ciascuno, ch’ancor fanciulla penetrò ne fini più reconditi de suoi principali Ministri, e se ne seppe valere, per tirar a sé la total diretione de gli affari della Corona; onde acquistando grandissima veneratione, si liberò dalla [Fà gran progressi nelle lettere] soggettione, in cui pretendevano alcuni di tenerla, e cominciando a governare, mostrò, che non haveva bisogno di appoggiar il peso de maneggi ad altri, che alla sua testa; quindi avenne, che nell’anno 17 della sua età cominciò ad assistere al consiglio di stato, e nel 18 uscita di minorità, prese il governo in quel giorno a punto, che la Corona di Svetia dichiarò la guerra al Re di Danimarca, non ostante, che fosse nel suo [Comincia ad assistere a Cosiglio e poscia prende il governo] maggior ardore quella di Germania contro l’Imperatore, & i di lui collegati.

Si serviva sempre di persone intendenti, e capaci, e se tal uno s’arrogava più auttorità, che non gli conveniva, trovava modo di moderare le di lui animosità. Essa sola amministrava tutti gli affari publici, e li terminava con molta facilità, e sodisfattione. Voleva, che gli Ambasciatori, e Ministri de’ Prencipi con