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secondarono con soavissimo canto gli armoniosi sentimenti d’Amore, riducendosi il tutto alle lodi di Sua Maestà.

Doppo questo uscirono dall’opposto lato gli altri dodici Cavalieri, i quali fingevano d’essere Amazzoni. Erano questi Don Maffeo Barberini Principe di Pellestrina, il Signor Urbano Rocci, il Marchese Ferdinando Torres, il Signor Gasparo Alveri, Ferrante Conte della Massa in luogo del Marchese Patritij, che s’ammalò, il Signor Stefano Pignatelli, il Marchese Fabritio Nari, il Marchese Cintio Silvestri, il Signor Gio. Battista Costaguti, il Conte Marc’Antonio Monte Marte della Corbara, il Signor Paolo Mignanelli, & il Signor Angelo Leonini tutti vestiti di rosso infocato, & oro con altissime pennacchiere ne’ cimieri, con manti sontuosi, superbi finimenti, e spiritosi cavalli preceduti pure da otto Trombetti, & altri cento e venti Palafrenieri tutti vestiti di rosso, e ricami d’oro, con grandissime, e folte penne in testa, e torcie accese in mano, i quali tutti come gli altri primi erano soldati di fortuna scielti dalle compagnie di leva, acciò le marchiate, & ordinanze fossero ben regolate, come veramente riuscirono, essendo anche condotti da un Officiale esperto, che assisteva alla funtione. Dietro seguiva un altro carro simile al primo, ne differente in altro, che ne’ colori essendo questi rosso, & oro pur fregiato di medesimi intagli, e variato da non inferiori abbigliamenti, tirato pure da tre musici