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simultaneo concorso de’ varij avvenimenti insieme amorosi, & armigeri, che vicendevolmente sogliono accompagnare le fortune de’ seguaci di Marte, e di Venere. L’altro chiamato Del Male il Bene, conteneva pur un nodo di varij accidenti amorosi, ne’ quali intrecciandosi a caso la Virtù, e l’Amore, si dava a conoscere, che bene spesso dal male ne resulta il bene, e dalle disgratie sovente nascono le maggiori fortune, comprobandosi il detto, che pericolati saressimo, se pericolati non fossimo. A tutte queste attioni assistette sempre la Regina col godimento dell’animo suo tutto dedito, & applicato alle cose, che hanno del Virtuoso, e del nobile. Il Collegio Germanico incontrò anch’egli volentieri le opportunità di applaudere co’ suoi ossequij alle glorie di questa gran Principessa nel fargli rappresentare, come fece, un’opera musicale nomata il Sacrificio d’Isacco; il contenuto era in sostanza, che il Dio delle vittorie Re supremo, e primo fonte di ogni potenza, ama sopra tutte le vittime la rationale, e sopra tutti gli sacrifizij l’incruento dell’obedienza, in cui si sviscera un cuor contrito, si cattiva un intelletto fedele, e si soggetta una pia volontà a’ cenni del suo Signore. Per intermedio vi fu inestato l’animoso, e ben avventurato fatto di Giuditta, & il tutto alludeva alle glorie della Regina, per la rinuncia fatta del Regno, e per la professione della Fede Cattolica. La compositione delle parole uscì dalla penna d’un Padre della Compagnia del Giesù, e la musica dal valore