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tionata alla generosità del detto Conte, che alla nobiltà de’ natali porta congionta la vera esperienza del valore militare. Gradì sommamente Sua Maestà le dimostrazioni fattale da questo Cavaliere, & al maggior segno contenta d’haver veduta sì bella, e sì ben intesa Fortezza, ritornossene al suo palazzo, salutata nell’uscire prima dalla moschettaria dello squadrone antedetto, disposto nella Piazza d’armi, e doppo da tutti i mortaletti, e artegliarie, come nell’ingresso. Il primo recinto di questo Castello è di forma quadrata, fatta di marmo, con molta industria edificato; nel mezo di questo è una machina, o mole rotonda di eccelsa grandezza, e sì larga nella sommità, che con fatica vi si arriva con un trar di mano. E’ questa fabrica antichissima, poiché fu edificata da Elio Adriano Imperatore, che perciò fu chiamata sempre la Mole d’Adriano, sin che si commutò nel titolo di Sant’Angelo, per essersi veduto nella sommità del medesimo l’Arcangelo Michele rimettere la spada sanguinosa dentro al fodero, nel punto che passava di là S. Gregorio accompagnato dal Clero, e dal Popolo Romano per andare a San Pietro. Urbano Ottavo Pontefice di gloriosa memoria, lo fece fortificare con diversi balloardi ben intesi, fosse, e terrapieni, e con diverse commodità di fabriche per la Soldatesca del presidio havendovi in oltre eretta un’armeria di belle armi, & arteglierie. Nel Maschio di questo Castello sta l’Erario seniore, in cui il Sommo Pontefice Sisto Quinto pose il tesoro, che non s’apre mai, essendo sot-