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peratore, e di là uscì, essendovi stata accompagnata, e servita dal sudetto Cardinale. La matina precedente era stata Sua Maestà alla Chiesa di San Giacomo de gli Spagnuoli in Piazza Navona, dove si faceva la festa per la traslatione di detto Santo. Alle scalinate di essa Chiesa si trovarono gli due Ambasciatori di Spagna Duca di Terranuova, e Don Antonio Pimentel, che la riceverono, e l’accompagnarono all’Altar maggiore riccamente adornato. Don Francesco di Vides, e Don Diego di Caravachal Amministratori d’essa Chiesa, soggetti di qualificate conditioni, la incontrarono alla porta della medesima, ch’era tutta parata di superbi, e sontuosi broccati d’oro. Nella cappella maggiore stava dirizzata una trabacca in forma d’una cameretta, che serviva di baldacchino. Qui la Regina udì la santa messa celebrata da Monsignor Sersale Vescovo di Bari Cavalier Napolitano, doppo la quale girò ella per tutta la Chiesa, osservando le cose più notabili, poi montata in carrozza col Pimentel, e Don Antonio della Cueva seguitata dal Duca di Terranuova, e dal corteggio diede una girata per Piazza Navona, per osservare la bella fontana fabricatavi dalla felice memoria d’Innocentio Decimo. La grandezza, e vaghezza di questa mole supera certo ogn’altra di Roma. Rappresentasi in questa un scoglio scabroso su la sommità del quale ergesi una bellissima guglia; Alli quattro angoli posano sedendo quattro colossi rappresentanti i fiumi principali delle quattro parti del Mondo. Da questi di-