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rosse, finite di trine d’oro, e lancie in mano con banderole in punta. Dietro a gli cavalli, che chiudevano questa Regia Cavalcata, venivano le carrozze da campagna, e da Città di tutti i Grandi della medesima, tutte nobili, sontuose, e pomposamente arricchite di pretiosi finimenti, e di spiritosissimi corsieri. Doppo le carrozze della Regina, se ne vedevano tre del Principe Panfilio di concerto nobilissimo, & una fra le altre così nobile, e maestosa, quanto mai potesse arrecargli ricchezza tutto l’oro, di cui era ella ricoperta con industrioso guarnimento, e riccamo, e gli ammirabili metalli, che vi erano, con la impresa di sua casa. Se ne vedevano pur due del Principe di Pallestrina, una delle quali era ricca, e pomposa, di velluto nero col fregio attorno riccamato d’oro, e tutte le bandinelle con franzoni simili, pur foderata di broccato d’oro; i vasi, gli fogliami, gl’intagli, le figure, le chiodature, i ferri, e finimenti de’ cavalli eran al maggior segno superbi, e pomposi tutti dorati.

La Porta del Popolo, per ordine del Papa era già dal Cavalier Bernino stata nobilmente compita su l’antico disegno di Michel’Angelo Bonaruota, con alcuni abbellimenti propri dell’ingegno del medesimo Cavaliere; & un’Inscrittione, in cui additasi il felice, e fortunato ingresso di questa Regina in Roma. Nella sommità della stessa Porta, si vedono spiccar con un gran rilievo sei Monti, & una Stella