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valige riccamata di sontuosi rilievi d’oro, ventiquattro Barbieri de gli stessi Cardinali con mazze d’argento dorate in mano, ventiquattro Caudatari de medesimi in habito pavonazzo, il Prior Lomellino, il Senatore Carlo Imperiale di Genova, il Principe Don Camillo Panfilio, comparve questi con un habito nero di raso spiritosamente riccamato d’argento adombrato d’altro riccamo sottilissimo di seta nera sparso, e tempestato per tutto doviziosamente di diamanti, stimati più di 100 mila scudi; oltre a questi ne portava poi nel capello tre altri gran pezzi di valuta inestimabile a piede d’un pretiosissimo Airone: Era S. E. accompagnata da molti Cavalieri sue camerate, attorniata da dodici paggi vestiti con habiti di velluto nero piano, tutti guarniti d’oro, e capoti, e maniche di ricco broccato con collane gioiellate al collo, di più era assistito da sei lancie spezzate tutti Officiali riformati, e ben in ordine, & in fine era servito da trenta Palafrenieri, e quattro Lachè con la stessa livrea di velluto, e con la pompa, e ricchezza de medesimi guarnimenti.

Tutti questi habiti, e livree furono lavorati nello spatio solo di sei giornate, non havendo gli Maestri delle cerimonie risoluto prima se fosse conveniente, che detto Principe intervenisse a questa funzione, per lo riguardo dello scoruccio, che portava ancora per la morte del Sommo Pontefice Innocentio suo Zio, venivan poi il Marchese Bevilacqua, diversi Gentilhuomini, dieci Scudieri, e dieci Cubiculari extra, nel mezo de quali marchiava la lettica, e la carrozza donata dal Papa alla Regina con la scaletta d’argento