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che con grand’arte è sostenuto da 24 gran pilastri, e congionge la parte più alta della Città alla Rocca, overo all’Anfiteatro situato in un altro colle. Quivi ricevendo trattenimento da quei virtuosi, e compiacendosi particolarmente del valore di Francesco Giuseppe Tomasini sonator di violino, l’accettò al suo servitio.

Al confine di Terni fu ricevuta Sua Maestà da Monsignor Bonfiglioli Bolognese, Governatore di detta Città, che vi comparve accompagnato da quaranta Gentilhuomini parimente a cavallo, con quantità di servitori a piedi, vestiti di belle livree. Erano pure con lui molte compagnie di cavalli, e fanti. Pervenuta la Regina alla porta detta Spoletana, fu incontrata da tutta la nobiltà, e tra gli altri da sei gentilhuomini, li quali facendo figura del Magistrato, complirono con lei in nome di quel Publico, e la servirono per la Città; ovunque ella passò trovò le strade, e fenestre con lumi, & apparati; Nel gionger al Duomo vide eretto avanti a quella Piazza un Arco trionfale, con bellissime inscrittioni, e figure in sua lode, la facciata di quella Chiesa annessa al Seminario, e Vescovato riceve figura di teatro, & è abbellita di 30 fenestre, erano queste superbamente parate, & alla maggior parte di loro vi erano due torcie per ciascheduna con altri luminarij. Alla porta di detta Catedrale fu ricevuta Sua Maestà, conforme al solito dalla Prima Dignità di quel Clero in assenza del Cardinal Vescovo; la detta Chiesa era superbamente apparata, & illuminata da gran