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rire la Regina, la quale lo accolse con molta cortesia, essendo già molto tempo, che conosceva le di lui virtuose, e degne prerogative. Il Cardinale doppo il suo complimento rimontò in carrozza, e si portò avanti, per esser a riceverla nel Vescovato; Sua Maestà prima d’arrivare alla porta, trovò squadronate molte migliara si Soldatesche, che con le loro scariche la salutarono. Alla porta fu ossequiata dal Magistrato, che vi comparve con pompa propria di spiritosi talenti de’ Spoletani. Ella fece fermare la carrozza, e fece espressioni del suo gradimento. Per la strada nella Città erano stati eretti diversi archi trionfali, tutti abbelliti di figure, inscrittioni, & altre spiritose imprese. Tra gli archi sodetti il più riguardevole era quello risarcito sopra una porta antica della Città, ove oltre all’inscrittione postavi in honore della Regina, n’era un’altra, che alludeva al luogo, dove Annibale Cartaginese doppo la vittoria riportata al Trasimeno, volendosi avanzar a Roma restò fugato; per lo che la medesima porta ritiene ancora il nome di porta della fuga.

Passò la Regina per la Piazza, ch’era stata ridotta in forma di teatro. Il recinto de’ portici laterali veniva chiuso da due portoni, in ciascuno de’ quali erano inscrittioni, imprese, e figure di buon gusto. Questo teatro fu fatto a spese de’ Gentilhuomini della Città incitati dall’esempio generoso del Cardinale, che fu il primo nel contribuire a tal’opera. Ciò si fece con pensiero, che Sua Maestà fosse per gionger di notte, e go-