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con ben intese mura, guernite di forti terrapieni, e fiancheggiate da torrioni, e baloardi. Fuori della porta si stende un picciol borgo ripieno di hostarie, e Camere locande per alloggio d’un immenso numero di popolo, che concorre di continuo a questa divozione, la più venerabile, e miracolosa di tutta la Christianità. Dalla sommità di questo santo monte si compiacque la Regina di rimirar in vaga prospettiva la scena del mare, e di molti Castelli, e Borghi sparsi sopra quelle montagne, e colline. Godé pur anche verso Ancona del Promontorio Cumeno, sotto di cui giace Sirolo luogo celebre per il suo famoso Crocifisso. Osservò pure i siti d’Osimo, e d’Urbino, & il Castello di Cingolo edificato da Tito Labieno, di cui parla mordacemente Cicerone. La mattina de gl’11 doppo un poco di collatione si partì da Loreto su le 16 hore salutata dall’artiglieria, e moschettaria, & accompagnata da Monsignor Governatore sin’a confini di Recanati; Qui si trovò, con alcune Carrozze a sei ripiene di Nobiltà, Monsignor Gallio figliuolo del Duca d’Alvito Milanese Governatore della Marca, soggetto di eminenti conditioni. Questi doppo haver complito con Sua Maestà rimontato in carrozza ritornossene a Macerata Metropoli di quella Provincia, e sua residenza, per riverirla colà. Passò la Regina per Recanati Città tre miglia discosto da Loreto, picciola, e collocata su’l dorso d’un