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la Regina gli pregò, che per maggior sua sodisfattione si levassero il mantello, e le spade d’attorno per meglio poterli essa osservare; ubidirono, e danzarono una gagliarda, che tanto piacque a S. Maestà, che si dichiarò desiderosa di vederli a battere ancora un canario; Ond’essi con la Signora Emilia Urbani, esequirono il tutto con disinvoltura, e leggiadria mirabile. Prima di cominciarsi il sopradetto ballo, il Cardinal Legato, presentò alla Regina, a cui era dedicato un libro in stampa di varie poesie composte dal Conte Francesco Maria Santinelli, la maggior parte in lode di Sua Maestà, la quale grandemente se ne compiacque, e le agradì, commendandole per parti degni di spirito grande, e d’ingegno sublime, come tali furono anche applaudite dell’universale. Cenò poi Sua Maestà privatamente in Camera, ove gli fecero sentire bellissimi concerti di stromenti, tra quali furono un violino, & un arcileuto, che la dilettarono in sommo grado; volse ella per ciò al suo servitio il detto secondo virtuoso, chiamato Antonio Maria Ciacchi Senese. La mattina seguente favorì il Monasterio di Santa Caterina, coll’andar alla Messa in quella Chiesa, ove sentì una musica isquisita di quelle Monache, due delle quali sono riputate molto rare. Entrò doppo nel Monasterio con inesplicabil consolatione, e straordinario contento delle Monache, che non sapevan satiarsi di commendare l’affabilità, e tratti manierosi di Sua Maestà.