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l’Antifona solita: Ista est speciosa &c. Finitasi questa gli Musici cantarono il Te Deum con bellissimo concerto di voci, e di stromenti, udito da Sua Maestà in ginocchio nel Presbiterio sopra d’un inghinocchiatorio, vicino al quale stava pur sopra un gran cuscino genuflesso il Cardinal Legato, e più distanti da questo gli quattro Nuntij, e l’Ambasciator di Spagna. Finito il Te Deum, il Cardinale salì a gradini dell’Altare, e diede la solenne benedittione. Doppo di che il Legato deposta la cappa, servì la Regina; dandogli il braccio sino alla sedia, in cui si portò a Palazzo, preceduta da Sua Eminenza in carrozza con i suddetti Nuntij. Alle scale si trovarono otto Paggi con torcie accese in mano, a capo della scala nell’entrar in Sala fu incontrata, e riverita da un bellissimo stuolo di Dame principali, che facendo corona a Sua Maestà, l’inchinarono, e servirono alle stanze, introdottevi dal Cardinale, e licentiandosi Sua Eminenza, restò ella a riposo. In questo mentre cominciarono a giocare i fuochi artificiosi nella Piazza, che restò tutta la notte illuminata, con vaga dispositione, le strade abbondarono esse ancora de’ proprij lumi. La stessa sera si fece in Camera della Regina una festa di Dame, e Cavaglieri, Gli prenominati Conti Francesco Maria, e Ludovico fratelli Santinelli vi ballarono una gagliarda con la Signora Maria Camilla Diplovatatij; ma perché ballavano da Cavaglieri,