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biltà, smontato a terra, come pur fece la Regina, fece il solito complimento accolto con egual benignità, e cortesia. Approcciatasi la Maestà Sua alla Città, viddesi la campagna circonvicina tutta sparsa di gente accorsa per veder questa gran Principessa, e di soldatesca squadronata, per honorare la di lei venuta. Alcuni pezzi d’artiglieria collocati sopra le mura, benché semplici, e senza terrapieni, fecero l’officio loro, & il lor tuono fu secondato dallo strepitar de’ tamburi, trombe, mortaletti, e moschetti. Tutte le strade della Città erano spallierate da gente armata, e da vaghi adobbi pendenti dalle fenestre, e dalle ringhiere. Nell’ingresso della porta fu inchinata dal Magistrato publico, che a cavallo, e con robboni di velluto intorno servì Sua Maestà sin al Palazzo del Vescovato, destinato per suo alloggio, e tutto guernito di pretiosi arredi, con doppie guardie di soldatesche. Scesa la Regina di carrozza, in cui veniva sola, e ricevuta dal Cardinale, ch’era precorso avanti, salì le scale del Palazzo, a capo delle quali hebbe l’incontro delle principali Dame della Città, che doppo breve complimento la servirono sino alle stanze preparate con ogni splendore, e magnificenza.

Mentre S. Maestà prendeva un poco di riposo, furono con buonissimo ordine assegnati i quartieri a tutta la numerosissima Corte di lei da gentilhuomini a tal funtione destinati, che facevano a gara nel dimostrar