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prara, e Costanzo Maria Zambeccari, e della terza i Signori Ottavio Casali, e Gio. Battista Sampieri; ogn’uno di questi corse cinque lancie, con tanto coraggio, e bizarria, che cavarono gli applausi più vivi dalle voci de’ spettatori. Doppo di questo s’unirono tutte le squadre in un semicircolo, riverirono con profondo inchino Sua Maestà, e gli fecero gratie dell’honore fattogli colla sua presenza, di che mostrò ella segni di benigno, e singolar gradimento. Nel ritornarsene la Regina al suo appartamento quella notte stessa passando per le stanze publiche del Magistrato della Città, chiamato il Reggimento, vidde il Pollione del famoso Pittore Guido Reni da Bologna, con l’imagine de i Protettori della Città, e tanto se ne compiacque, che volse di bel nuovo vederli. Gli honori fatti a Sua Maestà dal Legato, e da tutti quei Cavalieri furono veramente riguardevoli sì per l’ordine, come per la magnificenza; Gl’ingegni più rari di quella Patria, non tralasciarono di tributarvi abbondantemente la felicità naturale de’ loro genij. Il Cardinale Legato hebbe discorsi molto sensati con S. M. la quale se ne dimostrò al maggior segno sodisfatta, tra le altre cose gli rappresentò, che in Roma come Città grande, e ripiena d’ogni Natione vi potria vedere persone differenti, e dediti così al bene, come al male; perché se li primi sono facili ad appigliarsi a que’ mezzi, che più pensano potere avanzare le loro pretensioni, è all’incontro così grande il numero de buoni, & esemplari nelle sante operazioni, che vi si fanno,