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i Cardinali Legato, e Vescovo col tenergli a pranso seco, furono portate altre due posate, una a destra, & l’altra a sinistra della mensa, un poco distanti dal capo, dove stava la Regina, partecipando però ambidue qualche poco del baldacchino. Tutte tre le posate havevano le panattiere dorate, il Cardinal Legato si pose alla mano destra, e’l Vescovo alla sinistra: & il Legato benedì la tavola. Don Luigi Pio di Savoia, Principe di S. Gregorio, fratello del Cardinal Vescovo, diede a Sua Maestà l’acqua alle mani, & assistilla a tavola, mutandogli la vivanda all’uso d’Alemagna. Don Innocentio Conti gli porse la salvietta, e’l Marchese Ippolito Bentivoglio la servì di coppa, con far sempre la credenza, o assaggio. Era venuto il sudetto Principe di San Gregorio da Roma a Ferrara su le poste, per riverire la Regina, come quello, che curioso di veder il Mondo, doppo esser stato alle Corti di Spagna, Francia, Fiandra, Olanda, e Danimarca, sendo passato anch’in Svetia, haveva ricevuti colà da Sua Maestà molti honori, e tra gli altri l’accompagnamento d’un Vascello da guerra della Corona sin a Danzica, oltre al ritratto della stessa Regina circondato da cento bellissimi diamanti, favore solito farsi da quella generosa Principessa a gl’Ambasciatori di Teste Coronate, e Cavalieri d’alta conditione. L’haveva per tanto riverita a confini del Ferrarese, & era stato ricevuto con somma benignità; onde compita questa fontione, licentiossi, e riprese