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re l’avviso a Roma di tutto ciò, ch’era succeduto.

La Regina scrisse al Papa, e consegnò all’Holstenio la lettera, in cui dando parte a Sua Santità di quanto haveva fatto, se gli dichiarava obedientissima figlia, con concetti di molto ossequio, e di grandissima riverenza.

Queste lettere, & altre ancora scritte dal medesimo Holstenio a Legati, & a Nuntij con avviso del tutto, e con un calcolo, che la Regina sarebbe gionta alli 22 Novembre in Ferrara, furono alli 5 del medesimo mese di Novembre, spedite per un Corriere straordinario, che venendo di Polonia, passava in diligenza alla volta di Roma. Ne’ discorsi tenuti dal Holstenio con la Regina sopra la di lei riconciliatione con la Chiesa Cattolica, motivando egli, che dalla professione della Fede, si doveva passare al Sacramento della Confirmatione, e da questi all’altro della Santissima Eucaristia, disse Sua Maestà, che il desiderio suo era di communicarsi la prima volta in publico per mano di Sua Beatitudine medesima, e richiedendogli diverse particolarità circa la confirmatione, soggionse haver inteso, ch’era lecito in tal funtione di mutarsi il nome, o di aggiongerne qualch’altro al primo, che però ella havrebbe volentieri aggionto al suo di Christina quello d’Alessandra in honore di Sua Santità. Monsignor gli rispose, che lo stesso Pontefice all’arrivo di lei a Roma la consigliarebbe assi meglio d’ogn’altro.

La sera del giorno, in cui la Regina fece la profes-