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ti, e’l Sig. Giorgio Olstein diedero l’acqua alle mani di Sua Maestà, L’Arciduca stesso gli porse la salvietta, prendendola dal Sig. di Veit Kunigt primo Gentilhuomo della sua Camera; il Baron Sigismondo di Welsberg Gentilhuomo della Camera di S. A. la servì di coppa, e’l Baron di Stahelbourg pur Gentilhuomo della Camera fece lo scalco.

Sua Maestà accompagnata da essi Serenissimi, e da tutta la Corte, andò doppo il pranzo al Palazzo chiamato d’Ambre fuori d’Inspruch, dove con molto gusto vidde una grandissima quantità di medaglie antiche d’oro, d’argento, e d’altri metalli raccolti dal già Arciduca Ferdinando, come anche molti libri antichi manuscritti, & altre belle curiosità, ch’ivi si conservano. In tanto Monsignor Holstenio attese ad ordinare le cose necessarie per la funtione del dì seguente. Instrusse il Notaro, il Maestro delle cerimonie, i Preti, & altri Chierici, che dovevano assistere tanto all’atto della professione, quanto alla Messa solenne, che Monsignor doveva cantare, affinché facendo ogn’uno la sua parte, caminasse la funtione, con ordine, quiete, e decoro, come seguì felicemente.

Volse la Regina, che quest’attione fosse quanto più si potesse publica, e cospicua al Mondo, e però in vece d’entrar in Chiesa per il corridore di dentro, deliberò d’andarvi per la strada publica, che passa tra l’uno, e l’altra; a tal fine si trovò la mattina la medesima strada coperta d’un gran tavolato, così per hono-