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dell’allegrezza, che sentiva nel cuore, per le paterne, amorevoli espressioni di Sua Santità, apprendendo la Maestà, e la forza de’ sentimenti del Vicario di quel Christo, a cui essa haveva già donata la libertà di tutti i suoi pensieri, e de’ suoi affetti, e concluse, che n’havrebbe con sue lettere quanto prima rigratiata la Santità Sua. Il primo di Novembre cenò Sua Maestà privatamente, ma però servita da alcune Dame, che desiderarono tal honore, per loro consolatione. Fra questa vi erano la Principessa Maria Claudia Hundbissin, di Schaumbourg; che gli diede l’acqua alle mani; la Contessa Piccolomini Dama d’honore della picciola Arciduchessa, che gli diede la salvietta, La Principessa Catterina Contessa di Spaur, che servì di coppa, e di scalco; La Principessa Maria Fuggerin Contessa di Weisenhorh; La Principessa di Tricbenpach; la Principessa Maria Brigida Contessa di Artzh, la Principessa Marchesa Malaspina, e la Principessa Anna Teresia di Stoplar. Il Martedì fu Sua Maestà banchettata publicamente da Serenissimi Arciduchi con lautezza, e sontuosità regia. La Regina era in capo della tavola sola sotto un baldacchino, con un gran strato di terra; ambidue gli Arciduchi gli stavano nel lato destro, un poco però disgionti da Sua Maestà, ma sotto al medesimo baldacchino, l’Arciduchessa sola sul lato sinistro di rimpetto all’Arciduca, e l’Ambasciator di Spagna Pimentel dietro alli due Arciduchi. Il Marchese Lona-